aprile 2017 Blog Posts
Ho già avuto modo di parlare della mia agenda quando ho trattato get things done e la disciplina. E voi vi starete chiedendo: che attinenza hanno con il lavoratore remoto?
Troppa, è la risposta.
Una delle rogne del lavoratore remoto è la solitudine. I vantaggi del lavoro da remoto sono tantissimi, ma la solitudine è un problema interessante con cui avere a che fare, giorno dopo giorno.
Il problema di fondo è che siete soli, nel vostro ufficio casalingo. Il che comporta un paio di conseguenze:
ci sono tutta una serie di risvolti psicologici che non sono oggetto di questo post e...
Nel lungo e complesso processo di trasformazione che abbiamo fatto in azienda abbiamo ovviamente fatto tanti errori, piccoli e grandi, uno dei quali (direi tra i grandi) è stato pensare che il consenso fosse un buon modo per prendere decisioni. La genesi del problema Qualche tempo fa ho parlato di Holacracy, una delle cose che probabilmente sono passate in sordina in quel post è la seguente: …noi internamente abbiamo scientemente deciso di evitare tutti i termini come holacracy, teal, flat, perché tendono a ricondurre ad un presunto manuale che non esiste e non può...
Vivo una realtà in cui la trasparenza e l’accesso alle informazioni sono uno dei valori fondanti. Una delle cose di cui ci stiamo rendendo conto è che la troppa informazione o l’informazione nuda e cruda possono generare insicurezza nelle persone e/o instabilità nelle organizzazioni. Internamente qualsiasi informazione è a disposizione di chiunque. Per come siamo strutturati è spesso essenziale per l’esecuzione del lavoro quotidiano. Questo significa che se durante il mio lavoro ho bisogno di prendere decisioni che hanno un impatto finanziario ho la possibilità di accedere alle informazioni finanziarie...
Troppo spesso sento lavoratori remoti che elogiano la propria condizione ma non nascondono commenti del tipo: …certo, tutto bello, ma devo difendermi dalla moglie o dalla suocera, o da <scegliete voi un compito non lavorativo a scelta tipo stendere> Lo ammetto all’inizio ero anche io così, poi ho capito che sbagliavo tutto. Resistance is futile, recitavano un tempo Non è possibile pensare di essere un lavoratore remoto e allo stesso tempo di (esagerando) timbrare il cartellino. Sperando di fare un secco 9/17, con le pause contate e sincronizzate con i...
La domanda ha lo stesso “sapore” di diatribe di lungo corso come: tab vs spaces nel codice. Il rischio è che se sfoci in discussioni senza fine e in cui nessuno vuole avere torto. La realtà dei fatti secondo me è che in questo specifico caso la questione è talmente personale che la discussione non ha proprio ragion d’esistere. Sta di fatto che sto pian piano cambiando idea. O meglio cambiando approccio. Sono sempre stato un sostenitore del multi-monitor, ma come ogni cosa multi-* ha i suoi effetti collaterali. Multi-tasking ad esempio :-) In realtà con il tempo mi...
Roberto mi fa una serie di domande in calce ad un mio precedente post: N.d.A. Il blog di UGI è in fase di migrazione, cambio di piattaforma di hosting. Migrazione che sta comportando alcuni disservizi tra cui il non riuscire ad aggiungere commenti a quel post. Approfitto quindi del blog stesso per rispondere a Roberto, ma anche per ampliare un discorso che ho già fatto tempo fa: Sono bergamasco, invadere la mia sensibilità è cosa molto molto difficile :-) quindi non fatevi remore a commentare, criticare e...
Abbiamo già accennato all’importanza dell’ambiente che ci circonda, zoomando sulla nostra postazione di lavoro è facile rendersi conto di come l’attenzione li debba essere ancora maggiore. Non ho ricette. Ho solo quello che va bene per me. Ne ho scritto sul mio blog in inglese, [1] e [2], “confessando” di essere uno stand up worker. A me piace e funziona anche abbastanza bene, lungi da me il poter dire che sia meglio o peggio. A prescindere dal modo in cui lavorate, in piedi o seduti, ci sono però alcune cose su cui non ha senso lesinare. ...
Ci sono aziende che hanno paura dei lavoratori remoti. Non tanto delle persone in se, piuttosto della “nuova” modalità organizzativa. Ci sono aziende che vedono il lavoratore remoto come un modo per risparmiare: ti lascio a casa, mi servono una scrivania in meno, meno corrente, meno riscaldamento, e meno affitto. Ci sono aziende che considerano il lavoratore remoto una seconda scelta, un po’ come un capo d’abbigliamento con le cuciture venute male, roba outlet. E se ne dimenticano costantemente. Ci sono aziende che vedono nel lavoratore remoto la possibilità di avere un talento al quale altrimenti non...
Abbiamo già parlato dell’importanza della connettività e dell’impatto che ha sulla nostra giornata lavorativa, specialmente se da remoto. Il setup è fondamentale per rendere la vostra giornata migliore. Vediamo quello che secondo me è il minimo sindacale per le conference call. Webcam Una buona webcam. Non dovete spendere centinaia di euro, ma una webcam decente è essenziale. La mia Logitech grezzissima costava 12.70€ e funziona benissimo. Cosa essenziale? che sia capace di mettere a fuoco in maniera decente e rapida. Non c’è cosa peggiore che essere in una call e vedere il vostro interlocutore, o voi stessi,...
Mi sembra che ci sia molta ancora confusione, e mi sembra che questa confusione porti a decisioni spesso sbagliate. Tendiamo ad essere un po’troppo assolutisti e abbiamo questa necessità di definire in maniera forte, quasi scolpendolo nella pietra, cosa sia bene e cosa sia male. Mentre, purtroppo per noi, la risposta spessissimo dipende dal contesto. Dipende, un po’ come 42, è la risposta a tante domande. Accoppiamento, o “coupling” come dicono gli anglosassoni L’accoppiamento in se non è ne bene ne male. L’accoppiamento andrebbe visto semplicemente come una misura, ed NDepend ad esempio è molto bravo...