Nel lungo e complesso processo di trasformazione che abbiamo fatto in azienda abbiamo ovviamente fatto tanti errori, piccoli e grandi, uno dei quali (direi tra i grandi) è stato pensare che il consenso fosse un buon modo per prendere decisioni.

La genesi del problema

Qualche tempo fa ho parlato di Holacracy, una delle cose che probabilmente sono passate in sordina in quel post è la seguente:

…noi internamente abbiamo scientemente deciso di evitare tutti i termini come holacracy, teal, flat, perché tendono a ricondurre ad un presunto manuale che non esiste e non può esistere.

Questo fondamentalmente significa costruire sulla sabbia. Bisogna accettare che sarà un viaggio il cui scopo non è arrivare ad una meta ma evolvere. La comprensione è il fine ultimo, non la soluzione.

Ho anche sottolineato già parte del problema più ampio:

Self-Management è il peggior termine che si potesse usare, perché implica autogestione, quindi tutti-tutto. E questo è il primo problema. Il secondo è che l’autogestione, funziona, ma non scala. Ci abbiamo provato e abbiamo fallito, finché il numero di attori coinvolti è basso l’autogestione è applicabile al crescere delle dimensioni semplicemente porta al collasso del processo decisionale, o almeno questa è stata la nostra esperienza.

Che cosa significano le due affermazioni?

Significa che un etichetta, quando state esplorando l’ignoto, è molto simile ad una metrica tenderete a soddisfare la metrica invece che risolvere il problema. Allo stesso modo l’etichetta data a monte tende a farvi vedere tutto sotto la luce di quell’etichetta.

L’etichetta scelta, più per caso e conformismo con quello che osservavamo intorno a noi che per vera scelta consapevole, era Flat Organization.

Flat Organization porta con se che le decisioni vengono prese sulla base del consenso. Il consenso nelle Flat Organization prevede il 100% del consenso. La conseguenza è che le decisioni tendono a dilazionarsi molto nel tempo, ma peggio ad essere snaturate per proprio alla ricerca del consenso.

Tendono a diventare un po’ come gli emendamenti che snaturano il problema originale per accontentare tutti e ottenere consenso.

Concludendo

Da quell’errore è passato ormai molto tempo, e oggi abbiamo un processo decisionale che non è ancora perfetto (e probabilmente non lo sarà mai) ma è sicuramente migliore.

Alla prossima occasione parleremo quindi di Advice Process.