Ho già avuto modo di parlare della mia agenda quando ho trattato get things done e la disciplina. E voi vi starete chiedendo: che attinenza hanno con il lavoratore remoto?
Troppa, è la risposta.
Una delle rogne del lavoratore remoto è la solitudine. I vantaggi del lavoro da remoto sono tantissimi, ma la solitudine è un problema interessante con cui avere a che fare, giorno dopo giorno.
Il problema di fondo è che siete soli, nel vostro ufficio casalingo. Il che comporta un paio di conseguenze:
- ci sono tutta una serie di risvolti psicologici che non sono oggetto di questo post e che spesso sono molto personali
- alcuni aspetti operativi del lavoro quotidiano si complicano
A che punto è X e che impatto ho io su X
Dato X, un task o un mini progetto su cui stato lavorando con dei colleghi, da remoto diventa più complesso avere la sensazione dello stato di avanzamento e dell’impatto che il singolo ha su di esso. La cosa è ulteriormente complicata dall’eventuale coinvolgimento di più time zone.
Il problema è un’estensione di quanto evidenziato in “anche oggi ho fatto”. Una delle tecniche è proprio quella di segnarvi cosa avete fatto oggi, questo placa i sensi di colpa, o se la vogliamo vedere in senso positivo ci da feedback sullo stato di avanzamento.
Bene, ho evoluto il mio uso dell’agenda:
Sono passato dal segnare cosa ho fatto all’elencare la sera prima cosa voglia fare domani.
Con le priorità sembra ben in vista:
- capire se c’è qualcosa di personale veramente importante che deve accadere oggi
- trovare la concentrazione per fare la cosa importante di oggi
- rispettare gli accordi presi con i colleghi (come ad esempio esserci ad una call a cui ho detto che ci sarei stato)
- gestire la mia vita personale
- incastrare il resto
Conclusione
Lo so, probabilmente mi sto dirigendo sempre di più verso la tecnica del pomodoro. Ma per come sono fatto io ci devo arrivare per gradi, sperimentando e assimilando (rendendolo un’abitudine consolidata) ogni singolo passaggio. Solo in questo modo riesco ad apprezzarne i benefici e non farmi pesare gli eventuali effetti collaterali.