[OT] Utøya, 22 Luglio 2011 - 22 Luglio 2012



Era il 22 Luglio 2011, nell'isola di Utøya, in Norvegia, in uno dei paesi Scandinavi come la Svezia in cui ho vissuto gli ultimi 4 anni.
Un gruppo di adolescenti si ritrovano in un campo estivo per giocare a calcio, farsi nuovi amici, imparare, ascoltare e discutere, con l'impegno e il desiderio comune di contribuire a una società migliore, per fare una differenza.


Un pazzo scatenato, quel giorno nel 22 Luglio, nell'isola di Utøya ha compiuto una strage di adolescenti, uccidendone 69.
Erano la più bella e innocente gioventù. Erano figli, sorelle, amici, compagni, adolescenti come quelli che incontriamo ogni giorno per strada e per la rete, con un sogno, e con la generosità tipica del impegno civile volontario e onesto: guardali come ci assomigliano.



Per la Norvegia è una tragedia nazionale. Niente è più come prima. La gioventù più bella e innocente uccisa. I valori su cui hanno fondato la loro società violentati.
Sarebbe stato naturale aspettarsi una reazione violenta della nazione di Odio e di Vendetta. Il giorno dopo invece, tra i fiori e i segni di una nazione ferita, spiccava uno striscione:


<< Se un uomo solo può mostrare cosi tanto Odio, immaginate quanto Amore possiamo mostrare tutti insieme >>


Sono stati uccisi perché credevano nella giustizia, nell'uguaglianza, nella solidarietà, nel rispetto degli altri senza distinzioni di religione, colore o provenienza, perché amavano la diversità e credevano nella società multiculturale.
In inglese i crimini razzisti si chiamano "hate crimes", crimini d'odio, e i Norvegesi hanno deciso di rispondere con l'Amore e stringersi più forte intorno ai loro valori, interrogandosi su come sia possibile che nella loro società un individuo, come l'assassino, sia potuto vivere accumulando tanto odio e rancore.



Un anno dopo, il 22 Luglio 2012, i Norvegesi si sono ritrovati ad Oslo per la marcia delle rose. Per abbracciarsi e stringersi intorno a coloro che hanno perso un figlio, un amico, una sorella, la propria ragazza. Per lenire il dolore di una perdita irreparabile. Per onorare la memoria di quei giovani e per onorare il loro impegno e i valori in cui crede la nazione.




<< Il nostro paese è cambiato per sempre >>
<< Ma siamo Noi a decidere dove questo cambiamento ci porterà >>
...
<< Noi, Norvegia, non proveremo Odio e non cercheremo Vendetta >>
<< Noi staremo insieme nel dolore, nella speranza e nella convinzione >>
<< in quello a cui i giovani sull'isola di Utøya stavano lavorando >>
<< cioè una società migliore >>
...
<< Oggi siamo qui per onorare coloro che abbiamo perso >>
<< e quello in cui credevano >>
<< Nessuno può spaventarci e allontanarci da quello in cui crediamo e sosteniamo >>
...
<< Lui ci ha portato via alcune delle nostre rose più belle >>
<< ma non può fermare la primavera >>
...
<< La risposta di Oslo all'attacco di Utøya è  >>
<< più apertura, più democrazia >>


Qui trovi alcuni estratti tradotti in inglese dell'intero discorso: Oslo bomb and Utøya shooting July 22, 2011
Qui il video in lingua originale dell'intero discorso: Eskil Pedersen, AUF chief speaks at Olso Town Hall
E qui di seguito il video di una canzone dai molti concerti commemorativi della giornata:



Renate Tårnes - Heartbreak, Utøya 22 Luglio 2012



- Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo

Questa è la storia di un evento tragico. E allo stesso tempo un esempio del significato originale di Politica intesa come la volontà di una comunità di decidere del proprio futuro e di che forma dare al cambiamento. E un esempio di società evoluta.