Nel viaggio attraverso alcune delle caratteristiche del lavoratore remoto abbiamo già toccato il problema solitudine. Il tener traccia delle attività quotidiane è un interessante escamotage al fine di dare valore alla giornata, principalmente se la giornata tende ad essere guidata da mille cose da fare.

L’agendina sul lungo periodo non funziona

In ambienti sani (e non credo di averne incontrati) ci si aspetta che ci sia un processo di feedback consolidato, in cui il manager è colui che veicola il feedback verso il team, con un flusso costante di informazioni. Feedback sia positivo che negativo, sono entrambi fondamentali. In ambienti meno sani in cui non c’è un processo consolidato c’è comunque tutto il mondo non-verbale che emerge in maniera naturale dalla condivisione degli spazi, è ovviamente soggetto a interpretazione ma c’è e non è detto che sia cosa buona e giusta se non accompagnato da un vero processo di feedback.

Il lavoratore quindi è immerso in un ambiente che volente o nolente comunica con lui e porta feedback verso di lui.

Il lavoratore remoto non ha neanche quello

Il lavoratore remoto data la sua innata condizione di solitudine non ha neanche accesso al feedback non-verbale, insinuando nella quotidianità domande che non dovrebbero esistere:

  • sto facendo bene?
  • è quello che si aspettano da me?
  • dovrei fare di più?
  • gli altri fanno cose che io non e da cui sono escluso per qualche motivo?

E via dicendo.

Al fine di evitare la degenerazione inevitabile che domande come quelle di cui sopra portano con se, da quasi un anno, in Particular, stiamo ragionando su definire un processo di feedback consolidato e diffuso al fine di prevenire completamente il formarsi anche del solo dubbio.

Il successo va celebrato

Siamo lontani dall’avere qualcosa di pronto, un secondo pilot sta per partire. Secondo perché il primo è stato un mezzo flop (magari ne parleremo). Quello che abbiamo compreso essere fondamentale è comunque una cosa che per molti magari è scontata ma tanti altri proprio non lo è: celebrare il successo.

L’essere umano è molto bravo ad evidenziare, ma ancor di più a notare e ricordare, i problemi. Ed è comprensibile, i problemi per loro natura impattano molto sulla nostra quotidianità quindi emergono e persistono. Ci sono inoltre persone che partono da presupposto che far funzionare le cose faccia parte del loro lavoro quotidiano, risolvere problemi o essere bravi speaker sia dovuto per il semplice fatto che è il loro ruolo all’interno dell’azienda. Ci si aspetta da un responsabile contabilità che ne sappia di contabilità e che si sappia districare nei meandri della stessa, si tende quindi a dare per scontato che possa anche essere un buon responsabile contabilità.

Non basta

Quando le cose vanno bene è importante dirlo, condividerlo. Quando qualcuno fa qualcosa che ha un impatto su qualcosa o su qualcun altro è importante dirlo. Ma cosa ancora più importante è importante dirlo pubblicamente. La condivisione dei successi e la celebrazione degli stessi è un primo passo verso un processo di feedback sano ed efficace.