Settimana scorsa a Torino, durante una delle pause, un ragazzo mi chiede: come faccio a diventare un architetto? La domanda credo nascesse dal fatto che sulle mie slide c’è scritto “Solution Architecth @ Particular Software”. La mia risposta è stata molto semplice: a suon di schiaffoni :-)
In tutta sincerità sul mio biglietto da visita c’è scritto Solution Architect, ma la bio interna inizia così:
Non credo che un professionista possa mai dire di avere abbastanza esperienza per definirsi un Solution Architect. Semplicemente per il motivo che ogni soluzione e l’architettura che l’accompagna sono talmente dipendenti dal contesto che avremo sempre qualcosa che non abbiamo mai sperimentato prima. Un problema nuovo che ci coglie totalmente impreparati.
Gli schiaffoni, derivanti dai progetti falliti o non proprio delle perfette ciambelle col buco, sono la cosa che ci fa crescere e accumulare esperienza, esperienza che si può spendere, con tanta umiltà, su queli problemi ignoti di cui sopra.
L’esperienza non si insegna con un corso, e per fare esperienza ci vuole tempo, quindi la vedo dura essere Solution Architect a 25 anni, ma non cercherei neanche di aspettarmi da un neo laureato che abbia nozioni, esperienza e calli a sufficienza.
Quindi:
come faccio a diventare un architetto?
- sperimentando, fallendo e imparando dai propri errori
- mettendosi in gioco e confrontandosi con gli altri
- ovviamente studiando
- senza fretta soprattutto, spendersi troppo presto può essere controproducente
Piccolo spazio pubblicità: 5 giorni con Udi aiutano, ma non sono la base di partenza, piuttosto un check-point da fare lungo la strada.