Federico qualche tempo fa commentava:

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La domanda e': come possiamo "educare" gli altri engineers a PENSARE invece di accettare tutto quello che viene proposto?

Detto che credo sia una delle domande esistenziali, da noi è stato fatto un lungo percorso per stimolare la crescita del pensiero critico.

A posteriori direi che ci sono alcune cose che sono fondamentali perché emerga:

  • Deve essere chiaro che il fallimento non è una colpa e non è una macchia indelebile, anzi fallire significa che stai sperimentando
  • Le critiche, se costruttive, sono una forma di feedback, e il feedback è vitale
  • Delegare, delegare delegare, induce fiducia e la fiducia viene ricambiata
  • Il lavoro di gruppo spersonalizza la colpa in caso di fallimento, rendendo più semplice comprendere che errare è umano e soprattutto che non è un problema

Abilitare quelle quattro cose credo che sia la cosa più difficile in assoluto, soprattutto se le guardate dal punto di vista di che deve abilitarle: la direzione aziendale. Perché è ovvio che ci deve essere volontà aziendale.

Torneremo a parlare del “problema” fallimento.