Ho iniziato a leggere “Everybody Writes”:

image

Poi per motivi lavorativi mi sono dato ad altro, ma ci tornerò. Ann Handley inizia con un’osservazione interessante, dice (parafrasando) che chiunque può scrivere, chiunque, è solo ed esclusivamente una questione di allenamento.

Cioè, non sei mai andato in biciletta in vita tua, non ti puoi aspettare che al primo tentativo una tappa del giro d’Italia sia alla tua portata, ma ti puoi aspettare che con l’allenamento giusto una tappa del giro d’Italia diventi alla tua portata. C’è poi il problema che il giro d’Italia è fatto di tante tappe, di nuovo allenamento.

Ann sostiene che scrivere sia uguale, e vi dice di provarci.

Ci ho provato.

Mi sono messo d’impegno e ci ho provato, come ogni buon allenamento che si rispetti richiede disciplina, molta disciplina. Verso fine aprile mi sono detto: OK, da settimana prossima 3 post la settimana, lunedì, mercoledì e venerdì. Stessa ora, alle 8.30 del mattino.

Esattamente come se dovessi uscire in bicicletta. Non c’è santo che tenga, il post deve essere pubblicato, unica scusa accettabile è sono in viaggio con la famiglia. inoltre divieto assoluto di pianificare i post, non si fa un allenamento la domenica e lo si spaccia per quello del lunedì.

Il primo mese è stata una fatica bestiale, non avevo idee, se le avevo la frizione all’iniziare a scrivere era elevatissima, quando iniziavo era una fatica bestiale portare a termine il compito.

Ci sono riuscito.

Sono passati 4 mesi, e ho pubblicato 55 post a fine agosto.

Facile a dirsi

image

Nazareno commenta:

Facile a dirsi... i cambi di mindset sono complessi

Ovvietà mi permetto di dire io :-) non usatela come scusa. Se abbiamo un obiettivo e pianifichiamo bene l’allenamento i cambi di mindset sono molto meno complessi di quello che ci si aspetta. Gli errori tipici sono aspettarsi che lo cose siano facili, che le cose cambino da sole e da un giorno con l’altro, che la gente ci aiuti e che noi non dobbiamo fare nulla.

Se penso allo scrivere su un blog, tipicamente le risposte che sento sono:

  • Non so di cosa scrivere. Balle! neanche io sapevo di cosa scrivere a fine aprile, adesso ho una lista di “abstract” infinita che si allunga di giorno in giorno. Allenamento, anche la nostra fantasia, o la nostra capacità di astrazione richiede allenamento;
  • Quello che scrivo non interessa a nessuno. Balle! Quello che voi pensate sia interessante per un pubblico che non conoscete è sicuramente diverso da quello che il potenziale pubblico trova interessate;
  • Ma non ho tempo. Davvero? Non trovi 15 minuti per scrivere un post come questo? Hai un problema molto serio. Molto serio, e non è scrivere.

Non dico che sia facile, dico che si può fare.

E dico che è solo ed esclusivamente una questione di allenamento. L’allenamento vi porta a scrivere alla svelta, a fare meno errori, ad essere più precisi e diretti al punto, con meno fronzoli che richiedono tempo. L’allenamento è quello che vi da la confidenza per dire: si può fare. (cit.)

Questo post non vuole essere un invito a scrivere, vuole semplicemente essere un monito a quelli che “si ma loro…”, vi faccio un altro esempio: pensate che Igor e Alessandro vivano in una torre d’avorio foraggiata dal Gaggi? Pensate che  produrre tutti i sacrosanti giorni DevInPills sia una cosa facile?

O pensate forse che Andrea Benedetti si sia alzato dal divano un giorno e abbia detto domani vado a fare la 4K Alpine Endurance? 350Km e 25.000 metri di dislivello positivo…non scherziamo. Si è fatto un culo infinito per arrivare li.

No, no e no: impegno, allenamento, devozione e disciplina. All’inizio è una fatica pazzesca, poi pian piano la tappa del giro d’Italia diventa sempre più un obiettivo raggiungibile.

Allenamento e disciplina

Due facce della della stessa medaglia, senza disciplina l’allenamento è impossibile, bisogna però allenarsi anche ad essere disciplinati. Importante è scegliere l’obiettivo giusto, significativo, lontano ma raggiungibile. Si può sempre scegliere un nuovo obiettivo raggiunto il primo.