Avete presente quel momento in cui siete al cinema e il film non vi piace? e vi rendete conto che il film non vi piace perché la storia non sta insieme, non ha ne capo ne coda, è congegnata male, o semplicemente non funziona.

La storia è tutto

La storia che vogliamo raccontare è tutto, sia un film, una pubblicità, un post come questo, una serie di post o una presentazione. Quindi perché vi fate del male e:

  • Le slide? mezz’ora prima della sessione.
  • Gli esempi? ma si li costruisco al volo durante le demo

Tutto sbagliato

Sapete perché? perché si percepisce. Esattamente come quando siete al cinema e vi annoiate e vorreste uscire se la presentazione è raffazzonata in qualche modo si capisce, le persone si annoiano, vogliono uscire e la volta dopo non tornano. Questo impatta su chi presenta ma anche su chi organizza la conferenza oltre che ovviamente su chi viene per ascoltare.

La preparazione è tutto…

…e alla base di una buona preparazione c’è una buona storia. Non solo, chiedetevi perché lo volete raccontare, a chi lo volete raccontare e come lo volete raccontare. Mi sono reso conto che da un po’ ho messo in atto quello che Lorenzo chiama procrastinazione creativa. Le slide le preparo fisicamente comunque molto tardi, di solito qualche giorno prima, ma la storia nasce, si modifica, si distrugge, e rinasce a volte, per settimane in alcuni casi mesi prima dell’evento.

Un esempio

Ai Community Days parlerò di lavoro da remoto, è la terza volta che erogo quella sessione, sarà per la terza volta una sessione completamente diversa. La storia che voglio raccontare sta cambiando nella mia testa, ma soprattutto sta cambiando il modo in cui la voglio raccontare perché le prime due volte che l’ho raccontata il messaggio che ho comunicato non mi ha soddisfatto. Fondamentalmente perché, a parer mio, in un caso la storia era debole e nell’altro mal orchestrata.

La preparazione è tutto; e preparazione e allenamento vanno a braccetto, sempre.