Il mio lavoro è affascinante e continua ad esserlo, evolve cambia e si contorce a volte ma sempre affascinante resta. Il mio ruolo in Particular è estremamente flessibile e cangiante, ne parleremo sia ad Ancona che ai Community Days a settembre.

Tecnicamente faccio il Solution Architect, come dice il biglietto da visita:

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Ma che vuol dire?

Vuol dire che, come generalmente dico, dal punto di vista del cliente, quindi dall’esterno, sono uno dei riferimenti che il cliente ha per le scelte di design e architetturali, per le review e i kick-off di progetto, il cliente vede me e i miei colleghi come quelli che hanno tutte le risposte. Cosa che vi garantisco, vista la dimensione di certi clienti, è tutto tranne che simpatica, affascinante e impegnativa non c’è che dire.

Internamente invece i ruoli non esistono, ci sono solo cose che devono essere fatte, che spaziano dall’organizzazione aziendale ai processi alla progettazione alla manutenzione e infine anche al supporto. Questo vuol dire che chiunque può fare tutto e il contrario di tutto, e come potete capire non è detto che sia un bene.

Dal canto mio mi sto dedicando principalmente a due attività che non avrei mai immaginato essere così assimilabili al concetto di architettura del software:

  • processo, inteso ad esempio come governance;
  • studio delle problematiche legate alla prioritizzazione di un backlog, quindi come far funzionare la product ownership (nel senso SCRUM della cosa) in una realtà multi prodotto e multi servizio;

Se siete curiosi fate un salto a trovarci ad Ancona o Milano :-)