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Stamattina leggevo questo interessante post di Alessio Biancalana, e sebbene mi trovi d’accordo con le premesse non condivido le conclusioni e men che meno l’unico commento presente al momento della lettura.

UX e UI sono l’unica cosa che vedono

È indubbio che l’interfaccia utente sia l’unica cosa che un utente normale è in grado di percepire, ne consegue quindi che se UI e UX sono pietose per l’utente l’applicazione sarà pessima e poco utilizzabile, a prescindere dal dettaglio che sia efficace. Ci sono ovviamente, ad oggi, delle eccezioni a questa regola. Ma sono sempre meno e sono tipicamente ancora in quei settori dove nessuno ha dimostrato che si può fare di meglio.

La cosa sacrosanta che si evince dal post di Alessio è che noi, tecnici, come campione di riferimento siamo indubbiamente quello sbagliato.

Fretta

Ritengo invece frettolose le conclusioni, non è una questione, o meglio non solo, di prestazioni dei sistemi di back-end, ma soprattutto non è una questione tecnologica. Non sono cioè ne Rust ne Elixir la soluzione. Il tool o linguaggio di turno nelle mani di chi ha già fatto cose pessime non può che produrre cose pessime. Quindi dare in mano tool migliori a chi ha prodotto già schifezze non lo migliorerà di certo, anzi tenderà a peggiorarlo. Oltre all’incompetenza di fondo si aggiungerà anche la non conoscenza del tool.

L’educazione degli utenti

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Io personalmente la escludo a priori. Non perché ritenga che sia impossibile piuttosto perché ritengo che se il sistema è ben fatto, non serva educare nessuno.

2 miliardi di persone usano Facebook tutti i giorni, senza il manuale delle istruzioni, senza educazione (anzi spesso ne hanno proprio poca). Nonostante tutto riescono a portare a termini task che con altri software non sarebbero in grado di portare a termine.

Quando qualcuno riesce a fare un filmato da un telefono, manipolarlo aggiungendo cazzate in overlay, e infine pubblicarlo su Facebook, ma non riesce ad allegare un documento ad un messaggio di posta elettronica, la colpa sarebbe dell’utente e le soluzioni Rust e Elixir?

UX e UI sono l’unica cosa che vedono

Se gli utenti possono vedere, e comprendere aggiungo io, solo UX e UI queste sono le cose su cui dobbiamo principalmente concertarci, il resto sarà una conseguenza. Quando lo UX Architect di turno ci dirà cosa vuole la rosa di soluzioni a disposizione si limiterà molto, portando architettura e tecnologia con se.

Ne consegue che se il team scelto conosce solo un tipo di martello, e magari lo sa usare pure male, ovviamente tutto il bel castello crolla ancora prima di essere costruito. Da questo, a mio modo di vedere, se ne deducono due cose:

  • lo studio UX va fatto prima di ogni cosa, è determinante per molte scelte che seguiranno
  • forse in maniera un po’ forzosa si potrebbe aggiungere che se un team conosce (il mio concetto di conosce, sia chiaro) Rust ed Elixir ha abbastanza cartucce da sparare, sicuramente più di un team che conosce solo VB6

E il budget? direte voi. È ovviamente una questione di budget, ma come dice mio suocero: se non avete i soldi state a casa vostra. Da un punto di vista tattico potrebbe aver senso consegnare qualcosa di scadente, da un punto di vista strategico forse anche no. Non portatemi come esempio le robe parastatali all’italiana, li le regole del gioco sono altre ;-)