DDDEurope2017-436

Un paio di settimane fa sono stato ad Amsterdam per DDD Europe, non per mia scelta. La spinta ad andarci è stata l’opportunità di aiutare Udi durante il workshop su Microservices.

Per uno annoiato a morte dalla tecnologia trovare nuovi stimoli non è facile e la frizione ad accettare di stare lontano 5 giorni dalla famiglia è molto alta. L’opportunità era comunque ghiotta e la scelta finale è stata restare ad Amsterdam anche per i due giorni di conferenza, oltre ai due di workshop.

Così così.

Avere a che fare con uno annoiato è molto difficile, me ne rendo perfettamente conto. Nell’insieme la conferenza è stata interessante, diciamo che se avessi dovuto pagare mi sarei lamentato.

Ripeto è il mio punto di vista, quello di uno annoiato alla ricerca di nuovi stimoli.

Elenco qui di seguito cosa ho seguito e ci metto qualche considerazione in merito.

  • Microservices workshop: gli argomenti li conosco a menadito, ho partecipato alla preparazione di tutto il materiale, la cosa per me molto interessante è stato vedere Udi in azione per due giorni;
  • Let's be open about failure and learn from it: ma anche no. Potrei parlare per ore di tutto quello che c’era di sbagliato in quella sessione senza toccare minimamente i contenuti che si faceva molta fatica a scovare;
  • The Language of Actors: noiosa e molto (troppo) base come livello, mi aspettavo molto molto di più da un super famoso;
  • To DDD or not to DDD? What to do if your domain is boring?: alla prima esperienza, brava. Argomento mainstream ma ben trattato e molto ben esposto;
  • If (domain logic) then CQRS, or Saga?: fenomenale, non tanto per i contenuti che conosco molto bene e sento quasi tutti i giorni, piuttosto per la qualità dell’esposizione e della struttura della storia che ha raccontato;
  • Modelling with strangers: è un’iniziativa molto interessante, ho partecipato a 3 sessioni, di cui 2 molto stimolanti. In una delle due Balducci ha dato sfoggio delle sue capacità;
  • DDD patterns that were not in the book: teribbbile, sembrava di leggere un GoF scritto male;
  • Design Matters: senza capo ne coda;
  • La keynote di Eric Evans: non avevo mai avuto il piacere e direi che va bene così, alcuni spunti interessanti o poco più;

In generale nutro un profondo fastidio per le sessioni senza abstract, e in questo caso mancava persino per alcune keynote, il che a mio modo di vedere è più grave.
Aggiungo: se una keynote deve essere inspiring qui ne hanno toppate 3 su 4.

Non voglio essere frainteso, quindi ripeto: è un giudizio personale, influenzato dal fatto che sono perennemente annoiato e quindi svegliarmi dal torpore è molto difficile.