Citando: http://www.internazionale.it/opinione/oliver-burkeman/2015/10/27/irreperibili-felici-stress
È sempre piacevole trovare conferme alle proprie convinzioni:
Non è tutto li.
Ho sempre di più la sensazione, spiacevole sensazione, che la cosa ci stia un po’ sfuggendo di mano. Con Lucia andiamo ogni tanto in un ristorante giapponese a Pavia, e puntualmente incrociamo una coppia (che quindi deduco ci vada molto più spesso di noi) che passa la cena nel seguente modo:
- Ordinano con il cellulare in mano mentre fanno non si sa bene cosa
- Fanno foto a tutto quello che arriva
- Non mollano mai il cellulare per tutta la sera
- Non spiccicano una parola, ma non si guardano neanche in faccia.
Ora, secondo mia moglie il sottoscritto è un orso che parla poco ma confronto a quei due sono la socialità fatta a persona. Quelli probabilmente sono ad un estremo dello spettro, ma sempre più spesso mi capita di osservare (o di essere coinvolto) situazioni in cui il device interrompe prepotentemente e maleducatamente una conversazione.
E non è il device quello prepotente e maleducato.