Continuo le mie dissertazioni, sempre alla rinfusa perché non ho nessuna voglia di impegnarmi in una serie di post, relative al lavoro da remoto per un’azienda dispersed. Abbiamo parlato di processo di assunzione, adesso permettetemi di saltare ad un argomento completamente diverso parlando di uno degli strumenti che usiamo quotidianamente per gran parte della comunicazione.

Ammetto che prima di parlare di strumenti dovrei parlare di processo e spiegarvi che cosa sono Squad,  Guild, TaskForce, Maintainers Groups, etc. etc. ma questo post è in bozza da troppo tempo, inoltre Emanuele Bertolesi che desiderava sapere come usiamo alcuni strumenti, aspetta da troppo tempo.

Slack

Nel momento in cui scrivo abbiamo 129 canali attivi e un bel po’ di canali archiviati, i canali archiviati sono spesso conseguenza del lavoro quotidiano delle Task Force, ne parleremo nel capitolo organizzazione interna.

Diciamo che Slack, come qualsiasi altro strumento di comunicazione stile chat, all’aumentare delle persone in un canale tende a rendere la conversazione ingestibile e come nella vita quotidiana si formerebbero dei sotto gruppi di persone in Slack ha molto senso creare canali tematici, tutti quelli che vi servono.

Date un nome sensato ai canali, in modo da renderli facilmente identificabili, inoltre impostate sempre l’argomento del canale in modo da aiutare i partecipanti a rispettare l’argomento e a non divagare.

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Tenetevi un canale per la fuffa, ad esempio #general, sarà il caos ma li potete lasciar andare qualsiasi conversazione

Notifiche

Per come funzioniamo noi sono da disabilitare, punto. In generale evitate di pingare tutti usando @channel, l’effetto che producete è solo di annoiare un sacco di gente a cui non interessa quello che state dicendo o magari un sacco di gente che è offline. Piuttosto usate @here che si limita a notificare i partecipanti al canale che sono online in quel momento.

Se vi ritrovate spesso a dover notificare gruppi di persone create gruppi, anche in questo caso per area o tipologia di lavoro o argomento. Noi ad esempio abbiamo gruppi per macro time-zone come @america o per ruolo come @prodotto-xyz-owners.

Slack vs. e-mail

Internamente tutta la comunicazione è stata spostata dalla mail a Slack, e per uno come me che è un fan di Inbox Zero è una manna dal cielo. Uno dei motivi che ci hanno spinto a farlo è che la comunicazione via mail è esclusiva mentre un canale su Slack è inclusivo. Quello che succede in una comunicazione via mail tra un gruppo di persone è che è estremamente difficile aggiungere un nuovo partecipante e la storia è nascosta, che equivale a dire persa, nelle inbox dei vari partecipanti: in un’azienda dispersed è un disastro.

In un canale su Slack chiunque può seguire una conversazione ed eventualmente contribuire. Ovviamente questo prevede che la trasparenza sia alla base della vostra struttura aziendale, se non lo fosse fatevi delle domande. In questa direzione evitate come la peste i canali privati su Slack e le comunicazioni 1-a-1, sono come la mail esclusive.

Canali “temporanei”

Ne parleremo di più quando parleremo di Task Force ma in generale non riutilizzate un canale per un argomento diverso, diciamo che avete un gruppo di persone che sta lavorando insieme ad un progetto, progetto che ha un inizio ed una fine, bene create un canale di Slack per quel progetto e archiviatelo quando il progetto si conclude. Semplice ed efficace.

Post vs. Chat

Slack ha un discreto, ma limitato, supporto per markdown nelle chat e un completo supporto per markdown nei post, un altro vantaggio dei post, il vero vantaggio dei post è che hanno un thread di commenti separato quindi è molto più facile gestire in un canale conversazioni parallele.

Centro di controllo

Infine una delle cose estremamente potenti di Slack, e anche di altri tool simili, sono le integrazioni. Slack si integra praticamente con qualsiasi cosa tramite una cosa chiamata bot, in soldoni dei pezzi di software che si presentano come degli utenti, utenti con i quali è possibile interagire. Ovviamente potete crearvi i vostri bot, noi ne abbiamo uno chiamato PBot che usiamo per automatizzare tutto l’automatizzabile.

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Nello screenshot qui sopra PBot in azione mentre mi elenca tutte le issue su GitHub in cui sono membro della TaskForce.