La notizia tche fa contenti tanti dev, in testa Andrea ;-), è certamente l'arrivo di Persistence Ignorance e Deferred Loading.
Lo statement dello speaker è "there's more there we can provide" e ancora una cosa del tipo "se siete felici con nHibernate, continuate ad usarlo, ma se volete andare oltre, possiamo darvi di più".
Quello che mi è piacuto è che invece di prendere nuovi compromessi è possibile creare un accesso ai dati partendo sia dall'object model che dai dati. In pratica è possibile lavorare senza entrare in un vicolo cieco. Posso modificare a partire dall'object model, dal database o dal designer.
Tra le tante cose mostrate mi è piaciuta la creazione dei complex type da designer e il relativo mapping in automatico.
Ma la feature più bella in assoluto a mio avviso è la possibilità di customizzare il modo in cui viene prodotto il mapping e cioè è possibile customizzazione del workflow e produzione del codice nella creazione del modello.
Alla fine della sessione si parla di Oslo ed Entity Framework ma per troppo poco tempo per chiarire i mille dubbi. Visto che Oslo è un linguaggio per modellare i dati, ecco spiegato dove vuole (voleva forse fin dall'inizio?) arrivare il team. EDM è parte dell'iniziativa Oslo e il target penso sia quello di non mappare direttamente il DB ma di passare dal livello di astrazione di Oslo. Forse nelle prossime sessioni e Q&A capiremo meglio questi aspetti.