Tra gli amici mi sono fatto una "brutta" :-) reputazione. Alcuni mi dicono che uso 48 ore al giorno, c'è chi come Davide mi ha battezzato "Cluster" :-D, altri sospettano che abbia già insegnato ai miei due bimbetti a postare sui newsgroup al posto mio mentre sono a fare una sessione, in una consulenza o chissà che altro.
La verità è che ho una gran fortuna, il mio lavoro mi piace. La fortuna ognuno deve anche un po' aiutarla e così già tra i banchi di scuola quando sentivo un brusio di fondo a base di letteratura inglese, italiana e latino, leggevo il manuale del mio ZX81 e poco dopo Spectrum sulle ginocchia. Il resto è venuto quasi da sé, un po' come una valanga giù da una montagna. Mio padre, medico Dott nonché Prof, ha sempre avuto occhio lungo su tante cose, e regalarmi lo ZX81 fu il mio big bang.
La mia fortuna è andata oltre e mi ha donato una compagna e due splendidi bimbi che amo alla follia.
Le motivazioni spiegano perché non mi pesa (stanchezza a parte :) ) stare 12 ore davanti a un PC ma forse non spiega il fastidio che provo in una "normale" vita sociale. Uscire di casa, incontrare i vicini, fare la spesa, andare al cinema, curiosare in un negozio, andare in palestra, ...
Qui arriva il punto dolente. Al vicino di casa gli porgi il "buongiorno" ma lui semplicemente ti ignora, al negozio la commessa ha la cortesia di un bufalo trasportato sul monte everest, al cinema trovi il chewing-gum sotto la sedia, per la strada montagne di sigarette a meno di due metri dall'apposito porta-cenere, e via così. Non è l'osservazione di una singola giornata ma la media di anni e anni.
Ho rifatto la carta di identità pochi mesi fa. Ovviamente ho scelto la carta di identità elettronica (anche se so che non servirà mai a nulla, ma in impeto di geek-mania, non ho saputo resistere). Vado in comune e al mio turno sono in un ufficio con una signora che si occupa della mia pratica. Ogni mio tentativo di aprire instaurare un dialogo, per quanto fosse prettamente di circostanza, è stato totalmente vano.
Si, là fuori io vivo male con quelli che nel fast-food non ti fanno passare a meno che intravedano il rischio di macchiargli di cola il vestitino da fighetti. E chi pensa che riguardi solo i più giovani si sbaglia. Ci sono signore anziane al supermercato che cercano sistematicamante di passare davanti in coda.
Certamente le persone cortesi, educate e premurose ci sono e ho la fortuna di averli incontrati anche grazie al mio lavoro e con molti siamo diventati amici.
Stranamente più passano gli anni e più ci faccio caso. Tempo fa mi dicevo di essere quello "strano" poi nei viaggi negli USA ho notato che sia a Los Angeles che a Seattle la qualità della vita è diversa. Scendi dal bus e ti augurano la buona giornata, vai in un negozio e ti trattano da cliente (!!), porgi un buongiorno e ti rispondono, e molto altro ancora.
Allora ben venga l'era internet, ma quella vera, dove sono cittadino del mondo e non del mio rione dove manco ti rispondono al buongiorno e la signorina del supermercato gioca a bowling con le uova che hai appena pagato. Compro via internet elettrodomestici, macchine fotografiche, vestiti e scarpe. Il mio rione non è altro che un posto dove posteggio, i miei amici sono sparsi per il mondo come Valery in Norvegia, Sergey in Ukraina, Rick e Aldo a Seattle, ..., e tantissimi altri in giro per l'Italia. Peccato non avere il teletrasporto.