posts - 644, comments - 2003, trackbacks - 137

My Links

News

Raffaele Rialdi website

Su questo sito si trovano i miei articoli, esempi, snippet, tools, etc.

Archives

Post Categories

Image Galleries

Blogs

Links

Riflessioni a freddo su PDC 2008

Rispetto alle passate edizioni PDC 2008 è certamente stata una conferenza più realistica in quanto basata su tecnologie attuali o già in CTP. La sua caratteristica impostata sulla "visione futura" è comunque mantenuta perché tutto ciò che è stato presentato implica una serie di strategie per il futuro di Microsoft e di chi vorrà seguirla.

La nota più dolente per chi ha partecipato è senza dubbio il grave sgambetto che Microsoft ha fatto agli attendees, rilasciando pubblicamente tutte le registrazioni delle sessioni. Inutile dire che per tutti coloro con cui ho potuto parlare, sarebbe stato necessario dire a chiare lettere questa intenzione prima dell'inizio della registrazione all'evento.

Personalmente ho cercato di far fruttare la mia partecipazione di persona (in ordine cronologico):

  • Numerosi incontri di persona con tanti amici e altre persone dei vari team (April, Ali, Nikola, Rob, Luca, ...)
  • Incontro chiarificatore sul significato di Oslo con tanto di esempio creato al volo
  • Interessante chiaccherata con David Chappel su Oslo
  • Cena con il team del CLR a cui vanno i miei più sentiti ringraziamenti per la disponibilità (grazie in particolare a Andrew Dai e Shawn Farkas)

 

Le keynote

  • Deludenti quelle "istituzionali" che hanno parlato per la stampa e non per i 6500 sviluppatori in sala. La presenza della stampa ha completamente offuscato il bello della PDC. Sarebbe stato meglio far vedere gli effetti grafici di Windows 7 ai giornalisti (evidentemente non tecnici) e parlare invece agli sviluppatori di quello che c'è dentro di Windows 7 (come peraltro si è intravisto in alcune sessioni).
    Di fatto è stato ripetuto il grave errore già fatto con Vista. Puntano troppo sulla UI e troppo poco sulle tante cose belle che ci sono sotto. Occasione sprecata davanti a 6500 "affamati" del settore.
  • Molto interessante la proposta "Windows Azure" che però deve certamente essere sostenuta da una proposta commerciale a lungo termine. Se oggi una azienda investe in Azure deve necessariamente cambiare architettura ed al momento Microsoft è l'unico player con quella tecnologia. Che succede quindi se in 10 anni i costi di hosting decuplicano? Considerato che i piccoli ISV sono a mio avviso i primi ad avere maggiore interesse a spostarsi in questa direzione, questo aspetto è certamente cruciale.
  • Deludente la mancanza totale della parola Oslo nelle keynote che è probabilmente la tecnologia per i developer più interessante della conferenza e per gli anni futuri
  • La keynote migliore in assoluta è stata di Scott Guthrie che non ha tradito la sua ottima fama: chiaro, efficace e illuminante. Qui si sono viste le cose che i developer si aspettavano e le novità fantastiche che arriveranno in Visual Studio 2010.
  • Molto bella la keynote di Microsoft Research che ha fatto vedere i progetti su cui sta facendo ricerca (si parla di 330 milioni di dollari nei prossimi 5 anni)

Le sessioni

  • Mancanza di comunicazione per i concetti di Oslo. Dopo una giornata di conferenza e due sessioni introduttive, non c'era una persona con cui ho parlato che avesse le idee chiare su cosa fosse!
    Come ho già scritto nel blog solo una lunga conversazione a quattrocchi con una persona del team ha chiarito tutti i miei dubbi.
  • Diverse sessioni sono durate solo mezzora lasciando il resto del tempo ad una Q&A. Personalmente ritengo che questa suddivisione dei tempi sia sproporzionata.
  • Tempo ben speso nelle tante sessioni sulle tecnologie che stanno arrivando o che stanno per andare in RTM: C#, CLR, F#, M, WPF, WCF, WF, WS, C++, ...

La tecnologia

  • In viaggio ho finito di leggere il libro su Oslo che ci è stato dato in conferenza e mi piace, mi piace, mi piace. Sono sempre più convinto che il suo successo sia legato ai tool ma credo che questo Microsoft lo sappia bene.
  • Tantissime novità tanto che sono rimasto sorpreso di quanto poco siano state esaltate nelle varie keynote. Sembra quasi che tutti i team siano così immersi nel loro lavoro di "dimenticare" di urlarlo ai quattro venti.
  • Molto interessante anche le nuove API di Windows 7. Tra queste quelle di un sensore con accelerometro che ci è stato regalato in conferenza. Se riesco a farlo funzionare in VM lo porterò con me alla prima occasione di incontro con le community.

Conclusione

Più che developer sembrava una architect conference. Azure e Oslo, due strategie/tecnologie che sono certamente orientate al modo in cui disegnare una applicazione, l'hanno fatta da padrona. Questo è sintomatico di una tecnologia, il Framework.NET, che ha trovato un suo equilibrio tecnologico, ma che vuole dare risposte a problemi di ordine architetturale:

  • La virata verso la programmazione funzionale è certamente sintomatico di una doppia necessità: abbattere gli errori tipici da programmazione OOP/imperativa; necessità di trovare una espressività che consenta la parallelizzazione con il minimo della collaborazione da parte del developer.
  • Definire un modo più efficiente di accedere ai dati puntando tutto sull'armonizzazione dei type system (del db e del Framework) e nel fornire i metadati tanto utili per autodescrivere i dati.
  • Fornire agli sviluppatori delle strategie di sviluppo che minimizzino gli errori architetturali (la combinazione Entity Framework + Oslo e le best practice per WPF distribuite a tutti nei booth Microsoft a mio avviso vanno in questa direzione)

Print | posted on lunedì 3 novembre 2008 17:26 |

Feedback

Gravatar

# re: Riflessioni a freddo su PDC 2008

Dicendo "grave sgambetto" ci sei andato molto leggero e diplomatico... :-)
03/11/2008 19:46 | Andrea
Gravatar

# re: Riflessioni a freddo su PDC 2008

Leggero non mi sembrava proprio ;-) ... fammi leggere sul tuo blog cosa avrei dovuto scrivere :)
03/11/2008 20:18 | Raffaele Rialdi
Gravatar

# re: Riflessioni a freddo su PDC 2008

Tutte le sessioni del MIX 08 e anche 07 se non sbaglio erano disponibili online, e anche quelle dei vari teched, anche se non "ufficialmente" erano sempre disponibili (amici col DVD ecc...)
Secondo me uno va a questi eventi per l'ambiente, per la possibilità di sentire di persona le persone di MS, per scambiare idee e opinioni con gli altri.
Forse avrebbero dovuto aspettare un po' di tempo prima di rendere pubblici i video o mageri farli pagare come ha fatto Apple tramite l'iTunes store.
03/11/2008 20:45 | Simone
Gravatar

# re: Riflessioni a freddo su PDC 2008

Il non-ufficiale ovviamente non può entrare in conto.
Io non discuto affatto sulla decisione di metterle disponibili online, dico però che doveva essere detto chiaramente prima dell'inizio delle registrazioni alla conference.
Le precedenti edizioni di PDC non erano online (ho fatto salti mortali per lucidare uno dei dvd di PDC 2005 scratched da un malefico lettore dvd nuovo di zecca).

Il resto dell'interazione è certamente uno dei motivi per cui ho deciso di partecipare e, come ho scritto, è stato certamente fruttuoso.
03/11/2008 21:46 | Raffaele Rialdi
Gravatar

# re: Riflessioni a freddo su PDC 2008

Il 2005 erano 3 anni fa... 3 anni fa il 70% degli italiani andavano ancora di modem 56k... mettere un video a 700kbs online era una cosa impensabile.
Per questo motivo penso che le future conference dovrenno sempre più puntare sulle sessione interattive, tipo panels o openspaces.
E ricordiamo anche, che se nessuno va di persona, non ci saranno neanche più i video da scaricare :)
03/11/2008 22:02 | Simone
Gravatar

# re: Riflessioni a freddo su PDC 2008

IMHO è semplicemente necessario essere chiari ... ma prima, non dopo :)
04/11/2008 00:26 | Raffaele Rialdi
Gravatar

# re: Riflessioni a freddo su PDC 2008

@Emanuele. Concordo, ce lo siamo chiesti tutti. Credo che in parte sia una questione di tempo e 'abitudine', l'altro fattore sono i costi di manutenzione di un datacenter 24x7 e infine dei bei contratti blindati.
Ovviamente dipende anche dal business, sicuramente per certe aziende non avrà mai senso lasciare il proprio db in hosting, ma per molti altri sarà invece strategico e una vera occasione di business.
05/11/2008 10:38 | Raffaele Rialdi
Gravatar

# re: Riflessioni a freddo su PDC 2008

Ho visto le registrazioni online, che sn molto belle, ma avrei preferito essere lì ;)
05/11/2008 19:25 | Alessandro Gambaro
Gravatar

# re: Riflessioni a freddo su PDC 2008

Trovo un po' "ingeneroso" mettere sullo stesso piano le sessioni online in formato video con l'esperienza diretta di un'evento complesso come un PDC. Ed in effetti, essendo ansioso di vedere qualcosa della prebeta di Windows 7, sapevo già da molto tempo (io, profanissimo) che ci sarebbere stato un "full coverage" dell'evento in diretta. Ma ribadisco che secondo me parteciparvi è un'altra cosa (consideriamo anche il fatto di poter interagire con chi fa gli interventi o disporre della possibilità di provare gratuitamente certe cose, cosa che chi vede le dirette da casa non può avere).

Su Windows 7, è vero, c'è molto sotto la superficie dell'interfaccia grafica, ma sappiamo benissimo che ormai i sistemi operativi non sono un codice con l'interfaccia sopra (vedi Windows 1), ma sono una complessissima interazione tra le due cose: l'interfaccia è conseguenza di un codice e sopratutto è ciò che rende un sistema più usabile e più preferibile rispetto ad un altro (e quindi scrivo codice e app in funzione dell'interfaccia che voglio realizzare).
In particolare, tra le kynotes, ho gradito molto quella di Sinofsky, molto intelligente ed ironico e soprattutto molto preciso nell'illustrare i primi assaggi delle novità di Windows 7 (aero peek - "weeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee"). Quindi, per così dire, diamo un po' a Cesare quel che è di Cesare: è stato un ottimo PDC con tante belle novità dalle quali si è vista una Microsoft piuttosto diversa da quella a cui siamo abituati. Almeno questo è ciò che penso.
09/11/2008 21:31 | NickelGreen
Comments have been closed on this topic.

Powered by:
Powered By Subtext Powered By ASP.NET