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Siamo sinceri su WPF

Mi rifaccio al post dell'amico Gabriele in merito al modello di programmazione di WPF.

Credo il discorso parta da una chiaccherata con Andrea Boschin in WPC. Le mie elucubrazioni su WPF partono in un post di Agosto al termine di un progetto reale, successive chiaccherate con Corrado ed infine i miei recenti post con Miguel De Icaza e Rob Relyea il quale ha ammesso la farraginosità di WPF pur sostenendo che l'intenzione è di limare tutto per le prossime versioni.

Quanto voglio sottolineare è che WPF mi piace ma non si può negare la sua poca immediatezza e la farraginosità del modello.

L'ultimo esempio è di oggi, quando ho cercato di ottenere la stringa equivalente ad un carattere dentro il KeyDown. La stringa cambia a seconda del caps lock, shift, gli altri modifiers o magari del numlock e così via. Convertire quindi la Key nella vera stringa che verrebbe mandata ad una TextBox è tutt'altro che banale e purtroppo WPF non espone nulla che permetta una semplice conversione.
La soluzione di questo problema l'ho trovata a fatica facendo l'hook dei tasti con TextCompositionManager.AddPreviewTextInputHandler.

Esempi di questo tipo ce ne sono a bizzeffe in WPF ma questo non significa che non sia certamente il migliore modello di UI che oggi abbiamo a disposizione. Le cose ci sono ma trovarle costa caro.

La morale è che il programmatore VB6 (e non lo dico in senso spregiativo) farà tanta fatica perché non risolverà a botte di intellisense e non potrà esimersi dallo studiare a fondo il modello prima di scrivere una sola riga di codice. E ribadisco che anche con la versione finale di Cider dubito che si potrà scrivere WPF senza conoscere XAML.
WPF, piaccia o meno, non è immediato e questa è la realtà da affrontare a colpi di articoli, libri e tanto esercizio.

Print | posted on martedì 21 novembre 2006 13:05 |

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# re: Siamo sinceri su WPF

Roberto, più o meno si, almeno all'inizio. Quando i designer saranno consolidati si potrà capire quanti scogli rimangono per lo sviluppatore newbie.
Se guardi i video dimostrativi di Expression Interactive Designer, vedrai che è tutto imparare. Si fanno cose belle ma costano e oggi gli sviluppatori sono più pigri di una volta.
Almeno questa è la mia opinione.
21/11/2006 14:38 | Raffaele Rialdi
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# re: Siamo sinceri su WPF

Marco, però non fare l'errore di guardare a WPF come una UI superflua.
Ho sempre detto e ribadisco che a mio parere quello che vende di tutto il fx 3.0 è proprio WPF perché la UI è l'unica cosa (stabilità a parte) che viene valutata dall'utente.
Chi farà il primo gestionale con effetti sgargianti venderà di più a parità di funzionalità e stabilità. Dell'architettura, dei layer, delle collection tipizzate e di tutto il resto all'utente non gliene può importare di meno. Quello che vende è l'ergonomia e la bellezza della UI.
Per questo probabilmente ci sarà una selezione naturale dei developer (che è già in corso) perché la learning curve è bella tosta e più passa il tempo e più difficile sarà recuperare.
Chi ha iniziato con il fx 1.0 e 1.1 ha buon gioco. Ma chi oggi è ancora con VB6 e vuole iniziare da WPF (o peggio ancora pensa di fare bene ad aspettare Orcas) è nei guai seri e rischierà di finire fuori mercato in gran velocità.
21/11/2006 14:43 | Raffaele Rialdi
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# re: Siamo sinceri su WPF

Lawrence, hai perfettamente ragione. Al Longhorn Day due o tre anni fa uno speaker mostrò una demo abbinando colori osceni e la gente restò sostanzialmente delusa.

Questo però è qualcosa di parzialmente curabile con un designer. È vero che il designer non può stabilire cosa sia bello o brutto ma può sicuramente cercare di evitare le situazioni più orrente. Per esempio facendo scegliere all'utente una serie di palette con i colori che starebbero bene insieme, o con forme predefinite di controlli che si abbinino decentemente tra loro.
Insomma credo che su questo aspetto il designer possa portare almeno il pareggio con il gusto (poco) estetico che molti programmatori hanno oggi con le Winform. Se guardiamo certe applicazioni di oggi ci viene il voltastomaco e credo che con designer più evoluti si riusciranno ad evitare le brutture anche con WPF che lascia un grado di libertà molto più ampio (e quindi a brutture molto più disastrose).

Mi preoccupa di più invece l'aspetto prettamente tecnologico perché l'architettura di WPF è questa e semplificarla a posteriori non sarà affatto semplice anche se mi auguro che ci riescano.
21/11/2006 23:42 | Raffaele Rialdi
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# re: Siamo sinceri su WPF

Certo, un editor che ti viene incontro è una buona cosa. Ma un programmatore con un po' di senso del colore sarebbe anche utile. (e non è affatto facile, dato che un amico web designer mi ha mostrato l'esistenza di tomi e tomi su ste cose).

Sul lato tecnico non mi pronuncio, staremo a vedere. O meglio, a me basterà leggere i blog di ugi nei prossimi anni :P
21/11/2006 23:50 | Lawrence Oluyede
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# re: Siamo sinceri su WPF

Per esperienza vedo che noi dev non abbiamo molto senso artistico nel progettare le UI e forse è anche normale che sia così. Comunque che il designer svolgerà un ruolo fondamentale anche nelle applicazioni desktop oltre che web mi pare scontato.

Si, si ... di WPF se ne parlerà ancora molto e non solo per Windows ;-)
22/11/2006 01:19 | Raffaele Rialdi
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# Ancora su WPF

22/11/2006 12:35 | Cristian Bressan
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# re: Siamo sinceri su WPF

WPF offre un motore grafico eccezionale, ma lo sviluppatore di applicazioni gestionali non è molto orientato alla parte grafica.

13/07/2011 11:27 | Pedrazzi Massimo
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