Tante volte mi sono detto quanto fossero assurdi i testi delle licenze. Non solo sono spesso poco ragionevoli ma cercano di imporre una modalità di utilizzo che è ben lontana dal senso comune.
Non mi riferisco solo alle proverbialmente ostili licenze Microsoft ma proprio a tutte.
Pensiamo allora, all'acquisto di una penna, di trovarci davanti ad una EULA ...
Licenza per utente:
La penna viene fornita con una licenza d'uso personale e non è di proprietà dell'utente.
La penna potrà essere usata da una sola persona alla volta. Ogni persona che vorrà scrivere dovrà dotarsi di una penna differente. Non sono ammessi afftitti della penna a terzi.
L'utente potrà cedere la licenza d'uso della penna a terzi purché non ci siano periodi in cui questa venga usata da più utenti contemporaneamente.
L'utente non potrà rivalersi in alcun modo sul produttore per i danni generati direttamente o indirettamente dalla penna (macchie, aloni, spruzzi ma anche insulti, dimissioni, e qualsiasi altra forma di offesa materiale o morale inferta a terzi).
Danni inferti alla penna come la masticazione del cappuccio saranno interamente a carico dell'utente, anche durante il periodo di garanzia.
La licenza è valida solo per il refill in dotazione dopo il quale sarà necessario comprare una nuova penna oppure eseguire un upgrade di un nuovo refill.
Limite della licenza. Non è consentito smontare la penna, guardare da vicino come funziona o analizzarne chimicamente l'inchiostro.
Il produttore può terminare questo contratto in qualsiasi momento, nel qual caso l'utente dovrà distruggere immediatamente la penna.
Variante della licenza per device.
La penna viene ceduta con una licenza d'uso per-quaderno. Qualsiasi utente potrà usare la penna purchè usata per scrivere solo su un particolare quaderno, deciso al momento dell'attivazione .
Addendum per Licenza GPL.
La penna è di tutti. Non solo è di tutti ma lo è anche tutto quello che scriverete. L'utente conserverà il copyright. E se scrivete alla vostra ragazza attenzione ... che, se consenziente, in un attimo di debolezza, diventa la ragazza di tutti.
La penna viene fornita "così com'è" con i suoi pregi e i suoi difetti e se non scrive da subito, pazienza.
Il produttore si riserva di non dirvi quanto dura la penna
Ora, a parte gli scherzi, non ci stiamo andando tanto lontano da questi assurdi. E quindi che fare? Non ho certo una soluzione in tasca, ma qualche idea si.
Ho paura a dire che manchi una legislazione in merito perché fino ad ora chi ha tentato di legiferare in informatica ha fatto dei gran disastri proteggendo gli interessi di chi ha saputo intortare meglio (di informazioni sbagliate) i politici (ricordate lo scempio dei bollini SIAE ad esempio...).
D'altra parte manca anche un'organizzazione effettiva da parte delle grosse software house che evidentemente hanno poca voglia di fare ordine. La BSA (dal mio modestissimo punto di vista) ha fallito il suo scopo. Invece di "minacciare" l'utente a colpi di norme di legge, avrebbe infatti potuto varare una serie di licenze "base" a cui tutte le software house avrebbero potuto fare riferimento evitando quelle mostruose solfe che gli utenti dovrebbero ma di fatti omettono di leggere.
Recentemente ho dovuto informarmi sul licensing Microsoft scoprendo così che il call center stesso non sapeva dare le informazioni corrette oppure richiamato più volte forniva informazioni differenti e ancora il distributore dava risposte diverse da quelle del call center. Ma tutto questo non danneggia per primo lo stesso produttore? Se lasciano tutto invariato, evidentemente chi partorisce questo licensing pensa proprio di no.
Se non si arriverà ad un certo numero di testi di licenza "tipo" il rischio sarà simile a quello derivante dall'eccesso di informazioni che è identico a quello di assenza di informazioni.