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Esempio di informatica in Italia

Apro il newsreader e leggo una risposta a Corrado:

ps hai ragione non ho le basi, infatti ho bisogno di finire questo software,
poi, appena riesco compro il libro di Balena e comincio a studiare dalle basi.

Più che del programmatore, non è forse colpa di chi commissiona i lavori?

Print | posted on martedì 21 febbraio 2006 23:33 |

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# re: Esempio di informatica in Italia

Ciao Raf, concordo con te al 100%. Giusto oggi stavo parlando del problema che ancora molti "imprenditori" non "imprendono" un bel nulla, in quanto l'unico obbiettivo che hanno è quello di realizzare soluzioni al minor costo possibile per rivenderle al maggiore possibile. Fino a qui non c'è nulla di male, peccato la parola qualità si quasi sempre assente. Non qualità fine a sè stessa ovviamente, ma qualità necessaria per garantire il funzionamento di un sistema sulla lunga distanza. Putroppo la lungimiranza è un dono che hanno in pochi....
21/02/2006 23:55 | Davide Mauri
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# re: Esempio di informatica in Italia

E' il classico esempio di programmazione top-down... :-D
22/02/2006 00:06 | Lorenzo Barbieri
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# re: Esempio di informatica in Italia

Caro Mighell,
ti capisco bene. Tutto quello che so, lo devo a quanto mi sono studiato per il mio piacere personale e null'altro. Ai miei inizi non c'era lo straccio di un libro, più avanti ho fatto viaggi all'estero per trovarne. Ad esempio il primo libro di assembler ce l'ho ancora, in fotocopia perché era introvabile.

Il problema della pappa pronta è reale e questo è il risultato della scuola all'italiana, tutta teoria e chi insegna non sa neppure a cosa serva quella roba.
E dalla scuola tutta 'memoria' dipende l'incapacità di analisi e di fare le scelte. È per questo che dicevo a Davide che il vero imprenditore vorrebbe fare le scelte ma non ha i mezzi per farle.
22/02/2006 01:13 | Raffaele Rialdi
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# re: Esempio di informatica in Italia

Capisco quello che dici Raf....sicuramente una parte di imprenditori ha effettivamente il problema del non avere i mezzi per fare le scelte giuste (nella mia esperienza una ristrette minoranza), altri però (la maggioranza) pensano ancora alla qualità (che E' un punto fondamentale nello sviluppo del software) come qualcosa di opzionale, di cui un software - se al momento funziona - può anche fare a meno. Il problema che porta in luce invece Mighell è putroppo storico in Italia, devo però dire che qualcosina (molto poco ma è pursempre meglio del nulla) si comincia a muovere...la questione di base putroppo però rimane: scuola e lavoro sono distanti anni luce....(e questo ovviamente si riflette su tutto il sistema...informatico in prims in quanto è quello più in fermento)
22/02/2006 01:24 | Davide Mauri
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# re: Esempio di informatica in Italia

oggi è una giornata storica, perchè sono d'accordo con un toscano, nella fattispecie il buon Roberto Messora.
;-)
a parte questo, aggiungo che anche io come Marco Sigot penso che grande colpa ce l'hanno i commerciali, perchè molto spesso sono assolutamente ignoranti di informatica e di sviluppo software. Quando incontrano i clienti, non hanno la minima idea se una cosa è più o meno fattibile o logica nel contesto dell'applicazione. Se un cliente chiede "mettimi un pulsantino lì che fa quello", il commerciale non batte ciglio, quando magari uno sviluppatore è in grado di proporre qualcosa di migliore e di più coerente con la usability dell'applicazione stessa. Per non parlare di casi peggiori, di cui sarebbe troppo lungo parlare. Non a caso in passato ho lavorato anche con commerciali che in realtà erano (20% sviluppatori, 80% commerciali). O forse ha ragione mio fratello: tutti, ma proprio tutti, dovremmo fare un corso di informatica, indipendentemente dal lavoro vero.
cavolo, quasi quasi scrivo un post apposta! ;-)
22/02/2006 11:35 | Igor Damiani
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# re: Esempio di informatica in Italia

Purtroppo sottoscrivo tutto quanto detto anch'io... :-(

Per Mighell:
Io ho fatto una scelta "folle": 2 anni fa mi sono iscritto all'università, ovviamente senza abbandonare il lavoro.
Devo dire che fino ad oggi é stata per la maggior parte del tempo solo un impegno, ma che finalmente sto affrontando un'esame che mi sta dando qualcosa: "ingegneria del software". Alla statale di Milano inoltre hanno registrato le lezioni di molti corsi e le rendono disponibili tramite internet!!!
Se vuoi maggiori informazioni contattami in privato (tramite i form di contact del mio blog)...
22/02/2006 12:01 | Michele Bernardi
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# re: Esempio di informatica in Italia

Igor arrivi tardi, il patentino obbligatorio per gli utenti l'avevo già proposto ... ;-)
http://blogs.ugidotnet.org/raffaele/archive/2005/03/04/11760.aspx
22/02/2006 13:01 | Raffaele Rialdi
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# re: Esempio di informatica in Italia

Alessandro, non condivido il tuo punto di vista. La scuola di cui parlo è quella dei miei tempi e mi sembra che quella impostazione abbia portato solo alla desolazione che vediamo oggi. Per quello che concerne oggi non lo so proprio, forse lo potrà giudicare mio figlio, non credo che si possa giudicare.
La tragica realtà è che indipendentemente da chi l'abbia fatto, la mentalità scolastica dello studiare a memoria e ragionare non ha pagato e ha fatto solo danni.
22/02/2006 13:11 | Raffaele Rialdi
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# Il mio pensiero sul mondo del software dalle nostre parti

22/02/2006 13:26 | Technology Experience
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# re: Esempio di informatica in Italia

Ciao Ragazzi,
ho letto il tuo post ed i commenti e concordo con tutti voi. Mi rendo però conto che il mio pensiero è contagiato dalla mia "passione". Sono capitato in questo mondo, perchè prima di tutto ho passione per l'informatica e la tecnologia in genere. Questo mi permette di autoaggiornarmi, di cercare soluzioni migliori, di cercare la "qualità".
Cerco di migliorare i programmi che produco, sforzandomi di superare la mia ignoranza. Questo però è una mia situazione, e probabilmente quella di molti all'interno di UGI, che sono spinti dalla curiosità di conoscere.
Mi rendo conto che nel mondo dell'informatica, non tutti hanno passione per la tecnologia. Molti s'innamorano dei soldi che girano nell'ambiente e perdono di vista che la cosa migliore per trovare/mantenere un cliente, è quella di fornirgli una soluzione di qualità commisurata alle sue capacità d'investimento. A fine mese ci dobbiamo arrivare tutti, ma potendo utilizzare la nostra creatività ci arriviamo meglio ! Ho capito che il trucco è fare quello che mi piace, ovvero conoscere/capire/smontare/rimontare ! :-)
22/02/2006 14:23 | Roberto Nocera
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# re: Esempio di informatica in Italia

Alessandro, la risposta era proprio per te... mi spiego meglio.
Tu dicevi:
"Vogliamo parlare del fatto che, troppo spesso, chi "governa" una società e ne detiene il potere decisionale corrisponde con colui che la possiede finanziariamente"
Io invece vedo i problemi originati da "governi" precedenti. Ho vissuto di persona l'epoca dei picchetti alle scuole, dei giudizi al posto dei voti, dell'idea di poter livellare la cultura con gli esami di gruppo perché nessuno doveva essere più bravo dell'altro. Tutte fandonie che hanno rovinato una (o forse più) generazioni. I risultati sono quelli che vediamo oggi.
Con tutto ciò non ho ricette, nè simpatizzo per l'uno o per l'altro, detesto la politica proprio per la nausea che ne è derivata da vedere tutto quanto ho già vissuto e spero che non si derivi più su questi argomenti perché li giudico non degni di questo bellissimo user group.
22/02/2006 17:36 | Raffaele Rialdi
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# re: Esempio di informatica in Italia

Raffaele ha sollevato un polverone................... però il fatto che utilizzasse la parola "ho bisogno" piuttosto che "devo" potrebbe essere una spiegazione. Bisogna vedere bene il contesto.... Poi per la scuola etc.. devo dire che l'università italiana con l'introduzione delle lauree brevi sta distruggendo una generazione. Vi spiego io ho studiato matematica, ind. informatico ed alle superiori, ragioniere perito informatico, "diagrammavamo" almeno 4 ore a settimana, laurea del vecchio tipo, ho terminato la tesi lavorando e studiando, lavorando fino alle 21:00 e studiando scrivendo la tesi dalle 21:30 alle 2 di notte, per circa 1 anno.
Al mio primo anno eravamo 60 matricole nel mese di febbraio eravamo rimasti in 20, ci siamo laureati alla fine in 12 chi prima chi dopo, alcuni esami li ho dovuti rifare, pensare che spendevo circa 500 mila lire per sostenerli, tra viaggio e mancato guadagno, perchè lavoravo a 700km di distanza dall'università, alcuni più volte perchè chi lavora e studia nelle facoltà "astratte" era visto "male". Insomma ho fatto alcuni esami con i nuovi, poichè le matricole ora scarseggiano, 4/6 iscritti, vengono spinti in tutti i modi, come pure le matricole d'informatica che con i loro numeri pagano anche le spese delle facoltà meno frequentate. Il problema è che creano degli "eroi" d'argilla, alla prima acqua si sciolgono.... la programmazione è dura ma la vita è ancora più dura.
22/02/2006 18:06 | Rosalba
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# re: Esempio di informatica in Italia

Ciao Rosalba, non conosco il nuovo ordinamento e quindi non posso dirne nulla.
Per il vecchio però non credere che fosse tutto rose e fiori. Molti miei amici studenti sono usciti da ingegneria informatica senza sapere nulla di più dei "tasti per compilare". Per elettronica non era molto diverso e ho "stupito" alcuni mostrando loro una resistenza "vera" perché non l'avevano mai vista se non sulle dispense.
O ancora più recentemente mi ha colpito l'affermazione (riportatami da uno studente di informatica del vecchio ordinamento) dove il professore asseriva che la conoscenza dell'assembler è inutile a chi scrive compilatori.
Che mondo variopinto!
Intendiamoci, ci sono poi anche realtà belle e solide. Non voglio demolire aprioristicamente. Per esempio a l'università di Pisa ha in hosting la mailing list di rotor (il framework in sorgente fatto da Microsoft).
22/02/2006 18:59 | Raffaele Rialdi
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