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Google fa il salto di qualità

Il successo di Google è noto a tutti ma fino a poco fa era ancora considerato un fenomeno emergente, di quelli per cui tifare, da usare perché sfidava i grossi colossi.

Adesso tutto è cambiato e il successo ha consacrato google tra le grandi. A dare il "caldo benvenuto" come si conviene a un gigante dell'industria informatica è questo sito la cui bandiera è un video:
http://masterplanthemovie.com/

reperibile anche sul sito di Repubblica:
http://multimedia.repubblica.it/home/556809

Da oggi Google è come Microsoft o IBM, non fa tendenza, è un mostro da abbattere, è solo qualcuno che gioca una partita sicuramente sporca, il cui interesse è solo per il denaro (di cui tutti viviamo ma che provoca un sentimento generalizzato di sdegno e vergogna).

Non sia mai che chi pubblica queste sante verità non sia un manipolatore.

Prima era GoogleZ, adesso è solo Google.

Print | posted on mercoledì 14 febbraio 2007 01:01 |

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# Re: Google fa il salto di qualità

sembra quasi uno scherzo da quanto populismo allo stato puro c'è in quel video, il massimo lo raggiunge verso la fine con il sospetto della catalogazione genetica....
saluti
14/02/2007 01:19 | Roberto Messora
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# re: Google fa il salto di qualità

Ciao cuGGina Plank :) ma che piacere leggerti qui :-)))
hai ragionissima ma il problema è solo l'immagine popolare, il resto non conta.
Nell'immaginario collettivo c'è il bello e il brutto. Google stava di qua e ora lo stanno mettendo di là.
In fondo è lo stesso percorso che ha fatto Microsoft diventata per i più M$, Microzoz, etc., i siti in cui si dice che Billg è il diavolo e tante altre cose...
14/02/2007 02:24 | Raffaele Rialdi
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# re: Google fa il salto di qualità

Ola,

@Raffele. Non vorrei essere frainteso: dico solo che il pericolo in effetti c'è, e certi ragionamenti me li vado facendo già da qualche tempo (per conto mio, senza l'aiuto del filmato flash di turno). Su innocenza e colpevolezza delle aziende poi non credo ci sia nemmeno bisogno di parlare: la persecuzione del profitto è legittima finchè non scavalca il diritto. Tuttavia ci sono dei "diritti" che ancora non sono stati scritti (pensa al fatto che in certi ambiti non esiste giurisdizione riguardante nemmeno il concetto di monopolio). Nel caso di Google: è un immenso "filtro" all'informazione che nessuno può controllare ed al quale, di fatto, non esiste una alternativa.

Sul discorso americani/europei: sono restio a generalizzare in questo senso, credo sia una questione di "uomini" in quanto tali. Ma sul fatto che oltre l'atlantico si stia meglio che da quest'altro lato... beh, IMVVVVHO è solo una questione di tempo... ;-) (Certo è che se da questa parte non ci diamo una svegliata...)

ciao,
Giulio

--
OnAir: Pain of Salvation - Scarsick
14/02/2007 12:08 | Giulio
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# Re: Google fa il salto di qualità

e pensa a sap che potrebbe portare ad un nuovo '29... potrebbe portare alla paralisi di intere multinazionali con un click... non c'è davvero da stare tranquilli
saluti
14/02/2007 12:57 | Roberto Messora
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# re: Google fa il salto di qualità

Ola,

@Raf. Si, sono perfettamente in accordo con te. Il fatto è che è proprio difficile arrivare a scovare certi "movimenti" nell'ombra e ci sono dei settori (come quello bancario o, paradossalmente, quello dell'informaizone) dove pesanti cortine d'ombra nascondono le realtà ed è moooolto facile lasciarsi condizionare da giudizi affrettati e parziali. Mancano le analisi intelligenti ed è quindi tutto demandato all'intelletto + buona volontà di chi decide di interessarsi della cosa.
In fin della fiera il problema è uno solo: mancano le alternative. Ecco perchè credo degli standard condivisi (ad es: per i formati) e taaaanto OpenSource potrebbero aiutare molto in questa situazione... fermo restando che poi sorgerebbero altri problemi! ;-)


Ciao,
Giulio

--
14/02/2007 15:41 | Giulio
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# Re: Google fa il salto di qualità

è sempre la solita storia di Spartaco, lo schiavo romano che voleva ribellarsi al potere di Roma, o quella di Walker Boh, il druido di Shannara. Tutto comincia sempre con un moto di ribellione, poi man mano si comincia sempre più ad assomigliare a quello che all'inizio si odiava.
14/02/2007 16:37 | Igor Damiani
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