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PDC 2008 keynote

Nonn sarà sold-out ma la sala della keynote non mostra 'buchi'' rispetto alle edizioni del passato nel 2003 e 2005, e finalmente siamo al via.

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Ray Ozzie annuncia Windows Azure, la nuova piattaforma di "Windows in the cloud". È una sorta di "sistema operativo" per i servizi sulla rete che Microsoft offre a chi vuole usare la sua infrastruttura ma che allo stesso tempo lascia tutte le porte aperte per le iniziative di terze parti e le infrastrutture concorrenti. Per esempio PHP viene portato come esempio di una possibile infrastruttura usabile per il deploy di una applicazione.

Il punto principale è che Microsoft scende in campo proponendo dei servizi di host avanzati per gli ISV che possono:

  • creare servizi econfigurare l'environment necessario a farli girare
  • pubblicarli sui servizi di hosting di Microsoft
  • slegarsi totalmente dalle necessità hardware e far scalare questi servizi riconfigurandoli a piacere

Gli strumenti della generazione 2008 sono quelli necessari e sufficienti per tutto questo. Qui a PDC c'è pronta per gli attendees la CTP dei vari pezzi necessari a concretizzare questa nuova offerta che evidentemente è rivola a contrastare la crescente aggressività delle applicazioni offerte da Google.

 

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Seguono due demo essenziali: la classica Hello world per mostrare le semplicità di creazione e deploy di un servizio usando Visual Studio, e una applicazione di social networking chiamata Bluehoo di cui credo sentiremo parlare in futuro.

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A mio avviso i punti nevralgici sono:

  • Microsoft ha chiaramente capito che Google punta sulle applicazioni online e per questo vuole usare come arma i propri ISV che possono contrastare questa espansione mettendo "in the cloud" i servizi degli ISV. Oggi l'hosting, per complessità, sicurezza e manutenzione, non sono facili da gestire, specie quando si parla di scalabilità e disponibilità 24x7.
    Windows Azure vuole rispondere a tutto questo e dare a i developer la possibilità di preoccuparsi solo della creazione del servizio. Al resto ci pensa MS.
  • La bassa espansione della connettività impedisce lo sviluppo di tante iniziative software. L'always-on è restato un puro miraggio. La connettività in Europa e specie in Italia è a livelli devastantemente bassi. Iniziative come queste possono far crescere la richiesta e far cambiare strategia ai provider. Questa al momento è solo una speranza vista l'ottusità dei nostri provider telefonici.
  • I piccoli ISV hanno grossi potenziali per idee e capacità ma bassa capacità di impatto quando sono necessarie grosse infrastrutture. Windows Azure pùo abbattere questa barriera e permettere a chiunque di pubblicare dei servizi.

Per il resto bisogna vedere tecnologicamente quanto riesce ad essere produttiva ed effettiva la piattaforma di sviluppo. Io ritengo che lo possa essere da subito ma il maggiore problema è che molti degli ISV sono ancora legati a logiche client-server che sono ben tre generazioni (vedi slide) indietro all'attuale trend. Il cambio architetturale è certamente quello che può determinare il successo o il fallimento dello sviluppo dei servizi su questa nuova piattaforma.

Sarà capace Microsoft di prendere per mano anche quelli che sono rimasti così indietro?

Print | posted on lunedì 27 ottobre 2008 20:45 |

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