Non siamo tutti uguali




     L'esperienza pratica, la letteratura, l'evoluzione e le similazioni sociali concordano che un comportamento di collaborazione integrativa e responsabilità condivisa produce più vantaggi di un comportamento autoritario e competitivo



Manfred Macx in Accellerando di Charless Stross direbbe <<non credo nella nella scarsità, nei giochi a somma zero o nella concorrenza: il mondo è troppo vasto e l'informazione troppo densa per ammettere scimmieschi giochi generici>>



Eppure non siamo tutti uguali e esistono tecnici,  programmatori, professionisti validi e capaci che si comportano in modo autoritario e competitivo cosi come ne esistono che si trovano bene ad essere guidati da leader direttivi e autoritari.



Il punto chiave quindi è accettare le differenze e la soluzione tanto semplice quanto dimenticata è di mettere insieme persone che lavorano bene insieme invece di voler cambaire a tutti i costi le persone per non cambiare il team.
In XP si parla di Gelled team e della tensione tra Team Continuity (tenere il team unito abbastanza a lungo) e Shrink Team (togliere persone dal team). Nella Open Space Technology si parla in modo equivalente della Legge dei 2 piedi: quando non stai imparando e non sei utile all'apprendimento di qualcuno usa i tuoi piedi per spostarti altrove a fare qualcosa di utile



Avere nella stessa organizzazione team diversi con caratteristiche diverse è una ricchezza.



Quando questa differenza diventa usa scusa per una competizione distruttiva che danneggia l'azienda significa che ci sono in atto situazioni disfunzionali, comportamenti "patologici" che devono essere affrontati. Mi è capitato in passato di assistere a situazione come queste, in questo caso vale la pena chiedersi perché cultura aziendale permette che questo accada?


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Print | posted @ venerdì 24 aprile 2009 13:28

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