La storia dell'informatica

 

Mi annoto questa sintesi dal post The Engines of Logic di Matteo Vaccari

 

  • Leibniz, perché è stato il primo a concepire l’idea di meccanizzare il ragionamento
  • Boole, perché ha inventato quella che oggi chiamiamo logica proposizionale o Booleana
  • Frege, perché ha esteso la logica proposizionale con la quantificazione (per ogni… esiste…)
  • Cantor, perché ha inventato il metodo di dimostrazione “diagonale”, che è stato poi messo a frutto da Goedel e da Turing
  • Hilbert, perché ha dato nuova linfa al progetto di Leibniz di ottenere un metodo per ottenere la risposta a qualsiasi domanda tramite il calcolo
  • Goedel, perché ha dimostrato che il progetto di Hilbert è irrealizzabile
  • Turing, perché ha definito con precisione il concetto di “problema computabile” (favolosi quegli anni… più o meno nello stesso periodo Hamming definiva con precisione il concetto di “informazione”. Bello che si possa dare una definizione precisa a concetti apparentemente sfuggenti.) Non solo: Turing ha anche concepito l’idea dell’algoritmo universale, ovvero di una singola macchina che è in grado di risolvere qualsiasi problema computabile. Da quest’idea nasce l’elaboratore di uso generale che conosciamo oggi: con il mio computer posso risolvere problemi di analisi matematica, archiviare indirizzi, editare immagini… non c’è limite.
  • Von Neumann, perché ha progettato l’architettura generale degli elaboratori che usiamo ancora oggi, e continueremo ad usare per un bel pezzo, visto che non ci sono all’orizzonte alternative plausibili.


Nella "disputa" tra matematici e ingegneri questo libro di Davis segna un +1 per i matematici ;-)

 

A questo elenco aggiungo Blaise Pascal e Charles Babbage che ritrovo nelle annotazioni di questo post.

Print | posted @ domenica 6 luglio 2008 22:16

Comments on this entry:

Gravatar # re: La storia dell'informatica
by LudovicoVan at 07/07/2008 01:22

A parte che il ruolo degli ingegneri e' snobbato solo in ambito software, hai dimenticato, su un altro versante, gente del calibro di Engelbart e Nelson: pionieri inascoltati (come per i Cibernetici, si e' fatto l'esatto contrario, e non a caso), ma per un cultore della materia questo ed altro.

La storia la fa chi la scrive, lo si sa.

-LV
Gravatar # re: La storia dell'informatica
by LudovicoVan at 08/07/2008 03:22

Come accennavo sopra, ascoltato, fatto l'esatto contrario, messo nel dimenticatoio dell'ignoranza e del pettegolezzo.

-LV
Gravatar # re: La storia dell'informatica
by LudovicoVan at 08/07/2008 05:31

Evidentemente ricordi poco e non molto bene ;)

Su mouse e personal computer c'era poco da ascoltare, e comunque ci sono volute le storie di Xerox e poi Apple per la metafora delle finestre, e la storia di zio immenso Bill per l'idea di un computer in tutte le case.

Quei signori, Douglas Engelbart, Vannevar Bush, e piu' tardi Ted Nelson, avevano un background per lo piu' accademico ed e' - sintetizzando - di "sistemi collaborativi per la construzione e condivisione della conoscenza" che si sono primariamente occupati. L'eredita' che ci hanno lasciato consiste in concetti come ipertesto (e ipermedia) e il Web nel suo insieme (ancora di piu' il cosiddetto Web 2).

Ma qui, dove anche Wikipedia termina il racconto e comincia il nonsense, sta anche tutta l'ironia di questa storia: che il Web, come e' stato concepito e sviluppato, e' l'esatta antitesi di tutto cio' in cui quei signori credevano e che professavano.

Analoga storia per i cibernetici (alcuni dei quali sono peraltro nel tuo elenco): ma li' l'argomento si fa - se possibile - ancora piu' pesante. Ci sono due semplici modi di fare l'esatto opposto di una cosa, e uno dei due e' intenzionale.

-LV
Gravatar # re: La storia dell'informatica
by LudovicoVan at 11/07/2008 00:08

Dipende da che scopo uno ha nella vita. I libri di per se stessi sono cadaveri di alberi, per cui se non se ne vede la necessita', molto meglio lasciar perdere.

-LV
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