Gia altre volte ho letto, nei post di altri nel mainfeed, annotazioni in merito alla "privacy aziendale", a quel confine sottile ed impalpabile che separa la legittima attività del blogger dalla rivelazione di informazioni appartenenti alla sfera del lavoro e che come tali dovrebbero rimanersene buone buone al suo interno. Devo rilevare però, che non è solo una questione di rendere pubblico un segreto aziendale, ma che forse anche la sola normale, innocente, espressione di idee potrebbe dare adito ad elaborazioni ed interpretazioni che viste da un occhio malizioso assumano un significato recondito.

Nello scrivere queste parole mi rendo conto che potrebbero sembrare uno sfogo di un affetto di mania di persecuzione, però voglio insistere. Supponiamo che un cliente si trovi a leggere il mio weblog, e da quello che scrivo ne desuma delle conclusioni, totalmente infondate, ma per lui davvero reali, fino al punto di modificare la propria opinione nei confronti dell'azienda presso cui lavoro. Magari non apprezza le mie idee politiche (non è nemmeno difficile...), oppure nei miei post rileva che le mie affermazioni, anche puramente tecnologiche, differiscono da quelle che gli vengono proposte come "linea aziendale".

Io mi ritengo fortunato, dato che il mio datore di lavoro non si sognerebbe mai di valutare il mio lavoro, usando i miei post come misura, ma non è detto che questo sia vero per un cliente. Ma l'argomento è davvero esteso. Immaginare una persecuzione credo sia una delle attività peggiori che la mente umana possa concepire. Si potrebbe persino ipotizzare che il cliente mi tenga d'occhio, munito di aggregator, monitori i miei post per sapere se sto lavorando oppure batto la fiacca. L'idea, per quanto malsana, deve essere presa in considerazione. Si sa che la meschinità della gente riesce talvolta a raggiungere picchi davvero sconcertanti.

Dovrei allora smettere di bloggare? No grazie, preferisco affrontare l'eventualità che qualche ipocrita possa tentare di interpretare a suo favore ciò che scrivo, piuttosto che regalargli la mia libertà. Davvero, non ho mezze misure quando scrivo, non tento di ammorbidire le mie opinioni, e pretendo che vengano rispettate come io rispetto quelle degli altri. Così, credo, essendo tutto nero su bianco, che non vi sia nessuna interpretazione possibile, che ne snaturi il significato.

E a proposito, non interpretate questo post, non si basa su fatti reali.

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