Oggi, il giorno dopo la fine del campionato 2007-2008, leggo la classica notizia che ormai ti aspetti e mi passa completamente la voglia di pensare all'evento sportivo.
Un po' di tempo fa mi potevo tranquillamente definire interista, magari non sfegatato, sicuramente non ultras ma di sicuro seguivo volentieri (molto spesso in tele ed in qualche fortunata occasione "al piano terra" della curva interista) le partite dei nerazzurri.
Da diversi anni invece, nonostante la simpatia immutata per la casacca, non riesco più a seguire il campionato italiano di calcio.
In campo sono troppo fastidiosi i punti salienti:
- piacchiare duro riuscendo a non farsi espellere, a scapito della libertà di fare giocate "di una volta" (legamenti e tendini dei fantasisti ne sanno parecchio),
- ingannare, simulando falli con platealità inversamente proporzionale alla distanza dalla porta avversaria (se questo non é un comportamento anti-sportivo allora non so cosa sia lo sport),
- raggiungere il maggior livello di insulti diretti all'arbitro (e non solo) con una "copertura" sufficiente a non farsi espellere.
Fuori dal campo, l'indicibile!
Il calcio è una "copertura" che consente di commettere reati di "branco" godendo di una immunità che ancora mi sembra fantascientifica! Se uno esce di strada e centra un cartello di segnaletica stradale, intervegono le forse dell'ordine e gli addebitano il costo del danno, se invece un gruppo di tifosi vandali (ripresi dalla TV, tranquillamente identificabili ed anzi spesso già noti) danneggia o distrugge auto, bidoni, cabine, negozi, veicoli delle forze dell'ordine (!!!) nella peggiore delle ipotesi, gli viene... negato l'accedesso allo stadio!!
Solo "il morto" smuove le acque ma neanche poi più tanto ed ormai addirittura nel senso sbagliato!
In Italia, le altissime barriere di plexiglass vengono continuamente demolite, all'estero manco ci sono eppure son tutti fermi, chissà perchè? Ma provate a rompere la porta a vetri dell'ingresso FIGC e vedrete cosa succede...
In Italia, le forze dell'ordine nello stadio si guardano la partita, all'estero guardano il pubblico, e se qualcuno esagera, non lo lasciano di certo proseguire.
In Italia, il calcio è diventato il modo per sfogare impuniti le frustrazioni e gli istinti accumulati durante la settimana e purtroppo la cosa sta iniziando ad infiltrarsi anche in altri sport, come per esempio negli ultimi due anni in MotoGP, quando, al Mugello, un gruppo di incivili ha insultato ed aggredito tifosi di altri piloti.
Sono arrivate a Motosprint decide di mail di denuncia di tifosi indignati e pronti a ricacciare questi barbari nell'ombra da cui sono usciti e mi auguro che anche negli altri sport i veri tifosi sappiano farsi sentire per riportare ai valori originali una delle attività fondamentali della moderna civiltà come lo sport, magari prendendo tutti ripetizioni dai tifosi e giocatori di Rugby.