Certo, dopo aver letto il post del buon Raffaele, qualcuno potrà pensare che queste mie righe siano in qualche modo fuori luogo. In realtà, è chiaro che se l'Italia è ridotta così i primi colpevoli siamo noi, per aver votato chi abbiamo votato, a destra e a sinistra senza distinzione, ma anche per i comportamenti che abbiamo preteso e demagogicamente ottenuto.

Chiusa la parentesi iniziale - anche perchè non è di questo che oggi parlerò - vorrei rendere pubblico un pensiero che da tempo mi solletica. Per formazione e inclinazione sono molto interessato al Design. Non sto parlando di design in senso informatico, ma di quella grande capacità in gran parte di origine Italiana che da sempre ha contraddistinto il nostro paese nei prodotti di arredamento, nell'architettura, nell'oggettistica per la casa e in una miriade di altri campi, dagli elettrodomestici alle vetture.

L'Italia è stata la culla fiorente delle arti, ma fate attenzione a non confondere l'Arte con il Design. Fin dagli anni '60 e ancor più negli anni '70 questo modus operandi nella progettazione dei beni di consumo, ha avuto un successo senza pari e ancora tuttoggi noi viviamo di rendita su quanto i grandi nomi di quell'eccezionale periodo ci hanno insegnato e regalato.

Ecco, detto questo, la domanda legittima che mi pongo e che pongo a chi ha la bontà di leggere queste righe. Perchè, i principi che hanno dato vita a delle così efficaci ed apprezzate soluzioni non vengono applicati anche in campo informatico? Ancora una volta, vi chiedo di non fare confusione. Il design non è pura estetica, ma la ricerca della migliore soluzione operativa, tenendo presente l'ambiente, le soluzioni tecniche, l'ergonomia, l'anatomia e i materiali a disposizione. Dal loro giusto impiego e da una corretta progettazione nasce come "effetto secondario" ma di certo non meno importante anche il valore estetico.

Nel campo dell'informatica questi sono tutti concetti che si possono e si devono applicare. E non è solo una mera questione di abbellimento estetico di un software, ma di corretto sfruttamento delle tecniche di sviluppo e delle tecnologie, di efficace adozione di paradigmi nelle interfacce utili per rendere migliore l'iterazione, con l'utente in prima istanza, ma anche con l macchina, con i sistemi che dialogano con il nostro.

Spesso, leggendo i post tecnici, mi sembra che vengano sopravvalutate le tecnologie e le tecniche di sviluppo rispetto una progettazione che tenga conto di tutti questi fattori. Sono daccordo, lo sapete, lo sviluppo Agile, e l'analisi, e il design, e .NET, e, e, e... ma tutto questo non serve. Non serve se è fine a se stesso e non mezzo per arrivare a dei risultati che siano tremendamente efficaci per risolvere la problematica che dobbiamo affrontare. Occorre a mio parere dimenticarsi di tutto ciò che esiste oggi. Non farsi condizionare dai successi altrui, ma pensare sempre ogni giorno di poter tirare fuori quel "quid" in più che trasformi il lavoro che stiamo realizzando in qualcosa di infinitamente più grande.

L'Italia ha secondo me le carte in regola per realizzare questi risultati come e meglio di altri paesi, tuttavia è relegata a fanalino di coda. Ritengo che sia nostro dovere tenerlo presente quando dobbiamo affrontare lo sviluppo di un software e un po' alla volta tirare fuori la soluzione "Italiana", apprezzata e rinomata. Non è un lavoro da tutti, ma porsi un obbiettivo è il giusto punto di partenza... lo spazio c'è, basta solo provarci.

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