Avete presente quei cucchiai di legno che usava la
nonna? Ci avete mai fatto caso, che quelli più usati hanno sempre la tendenza ad
assumere la medesima forma? Di solito, a causa dell'attrito del fondo della
pentola, si consumano e tendono ad appiattirsi da un lato, perchè in realtà il
giro che fanno è sempre lo stesso. E, cosa curiosa, alla fine sono quelli che
funzionano meglio, perchè è l'uso che ha determinato la loro forma è così essi
si sono adeguati e nonostante siano vecchi e consunti fanno il loro lavoro
meglio di quelli nuovi.
Ho letto questa osservazione anni fa, non mi chiedete in quale libro, non lo
ricordo, però oggi mi è tornata in mente leggendo il post di Lorenzo, che
suggerisce, oltre agli orribili "bottoni 3d", di migliorare la possibilità di
interazione con i formatter, che in questo momento
è certamente ostica, soprattutto nell'uso del formatter per le
emoticone che ha creato il buon Simone. Ci lavorerò su, lo prometto, e vedremo
se riuscirò a limare un po' il cucchiaio di imho, per fare si che gratti meglio
il fondo dela pentola.
Credo che questo debba far pensare un po' alla positività di un approccio di
sviluppo agile. Alla fine, se ci pensate, dare la possibilità all'utente di
usare quasi da subito il proprio "cucchiaio-software" può fare in modo che
quell'antiestetico ma funzionale "scanso", appaia prima che il software sia
finito, e così consenta di farlo funzionare al meglio delle sue possibilità già
dai primi cicli di elaborazione.
Questa è una opportunità cui credo nessun cliente dovrebbe rinunciare.
Partecipare attivamente allo sviluppo del proprio software, gli consentirà di
adeguarlo mano a mano alle proprie esigenze, rendendosi conto sul campo delle
minuscole modifiche di cui esso ha bisogno, e di come queste modifiche
potrebbero addirittura rendere inutili alcune funzionalità che inizialmente
sembravano indispensabili.
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