Leggo con piacere questo post  di Gabriele e colgo l'occasione per dire la mia sull'argomento. La colpa a mio parere è proprio di Microsoft, ma non nel senso di aver dato modo a virus e hacker di imperare nella rete grazie al falle nella sicurezza dei suoi prodotti, ma semplicemente di aver consentito anche agli sprovveduti di accedervi.

Se i pc di oggi fossero ancora alla stregua di una workstation Unix, sono certo che di virus non ce ne sarebbe l'ombra, o comunque non sarebbe possibile dare loro una così vasta diffusione. I sistemi operativi Microsoft hanno avuto certamente il pregio di consentire alla massa l'utilizzo di tecnologie che tempo fa erano riservate ad una casta ristretta, perciò oggi, le cellule esposte al contagio sono decisamente molte e molto fertili.

Per non parlare poi del fenomeno del phishing. Rimango davvero sconcertato nel sapere che sono così tante le persone che ci cascano, ma se poi penso a fenomeni mediatici quali Vanna Marchi, allora mi sembra che Internet ancora una volta sia additata inopinatamente. Come per la pedofilia, anche in questo caso bisogna riconoscere alla rete la capacità di far venire allo scoperto un problema che esisteva già da tempo, e magari consentirne un più facile controllo.

powered by IMHO