Adesso fa’ qualcosa che serva…

“…che è anche per te se il tuo paese è una merda” (cit.)

Amsterdam, giugno 2004. Keynote di TechEd Europe. Di fronte a 4000 persone Jean-Philippe Courtois, l’allora presidente di Microsoft EMEA, cede il palco ad uno speaker che, un po’ esitante, viene accompagnato alla scrivania e si accinge ad effettuare la propria demo. E’ accompagnato perché è un non vedente, e per i successivi 10 (o erano 15? 20, forse?) interminabili minuti non fa altro che provare a navigare su normalissimi siti web lasciando che lo screen reader, collegato all’impianto audio del centro congressi, “leggesse” ciò che riusciva a capire dei siti. Cioè poco. Troppo poco. Pochissimo. Nisba. Nada. UN CAZZO.

Io, che ormai sviluppavo “professionalmente” applicazioni web dal 1998, tutto d’un tratto capii perché le table (& c.) siano il Male e quanto fossi stato stronzo superficiale a non interessarmi di tematiche di questo tipo per 6 anni. 6 anni non son bruscolini, sono una significativa finestra temporale di stronzaggine superficialità.

Ma il tempo è gentiluomo, no? Concordo e, infatti, ha impedito che quella sensazione di profonda vergogna svanisse dalla mia memoria.

“Never again, is what you swore the time before” (cit.)

Ed ecco perché, piccolo esempio, il sito UGIdotNET usa le estensioni semantiche di HTML5 permettendo ad uno screen reader che le supporti di *sapere* quale sia il contenuto della pagina.

Ecco perché, soprattutto, UGIdotNET (associazione della quale mai come in questo caso sono orgoglioso di essere presidente) sta organizzando, in collaborazione con DevMarche e l’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti, gli HACK-cessibility Days, una manifestazione di sensibilizzazione sull'Accessibilità e sulle Disabilità Visive dedicata a sviluppatori software, designer e maker che si svolgerà ad Ancona il 19 e 20 maggio.

Chi, potendo partecipare, non lo facesse perché “Ma si, che vuoi che sia…” non sarebbe molto diverso dall’Andrea di 13 anni addietro; non vorrei essere nei suoi panni, faccio già fatica a stare in quelli dell’Andrea del 2017.

«maggio»
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