La sessione di Luca Bolognese è stata interessante e si è concentrata su DLinkq, la parte del progetto Linkq dedicata all’accesso ai dati e che rappresenta, a tutti gli effetti, la naturale evoluzione di ADO.NET
Quello che DLinq “cercherà” di risolvere è il fatto che ora quando si ha a che fare con database si ha, in un certo senso, a che fare con una black box, da un lato il codice strongly typed con intellisense, dall’altra SQL e tabelle dove gli errori appaiono solo a run-time.
Luca precisa che DLinq è ancora allo stato embrionale e che il futuro sarà deciso dai feedbacks che Microsoft riceverà man mano che il progetto diverrà di publico dominio, l’obiettivo iniziale è “semplicità” anche se questo può significare che DLinq non potrà essere tecnicamente utilizzabile in alcuni scenari (Andrea ha già detto la sua).
Personalmente l’idea mi è piaciuta, finalmente possiamo parlare di oggetti e non di tabelle, di query strongly-typed anzichè SQL command strings e, sopratutto, con la semplicità che fa nascere la voglia di iniziare ad applicare tale tecnologia.
Fondamentalmente DLinkq traduce la query (C#/VB) nei relativi comandi SQL, e ritorna i risultati sottoforma di oggetti, oggetti che possiamo avere creato noi (decorandoli in modo da indicare la relazione con le tabelle/colonne nel DB) oppure generati direttamente da un tool che analizza il db e crea le classi che lo rappresentano.
Resta da capire quale forma tutto questo avrà quando inizieremo materialmente a lavorarci sopra, i tempi di attesa non si preannunciano brevi…
Un dettaglio: DLinkq è basato su SQL e Microsoft non ha, al momento, intenzione di realizzare un provider DLinq per altri DBs, però, come ha detto Luca, le API sono aperte…