E' indubbio che oggi Internet è una risorsa inesauribile. Per un informatico non ci sono più limiti, se ho un problema trovo articoli, webcast, newgroups, blogs, forums, amici e colleghi su IM, ... ... Se non ho problemi e voglio semplicemente acculturami, uso gli stessi identici strumenti.

Ma allora a che servono le conferenze ? perchè dovrei pagare per una cosa che ho già gratis (va beh, UGI è gratis :-) ), e subito! La vera forza delle conferenze è che puoi incontrare le persone. Parlare direttamente con tutti (dal junior al guru), confrontarti con il mondo. E' un momento importantissimo di dialogo.

Ma qualcosa ancora non va (secondo me) ! Le conferenze come le vediamo oggi non funzionano così, sono poco propense al dialogo. Assistiamo passivamente alle sessioni (il Q&A fallisce quasi sempre la sua mission). Sale un presentatore (più o meno bravo...ma spesso molto bravo), ci racconta come funiziona, e stop. Chi avrà l'opportunità di parlare con lui ? Forse, se va bene, l'1% dei partecipanti.

Al TechEd Europe 2005, le sessioni che mi sono piaciute di più sono quelle catalogate come chalk&talk. In pratica, 30/40 persone in una sala che dialogano con il presentatore (in questo caso si dovrebbe dire il riferimento) in modo profondo sul tema della sessione. Un modo ordinato per creare valore e cultura.

Non è forse ora di cambiare approccio ?