Non c'è nulla da fare. Il carnevale proprio non riesco a
farmelo piacere. Anche oggi sono stato "vittima" di una sfilata di carri
allegorici, che mimavano quelli ben più signiicativi di altri carnevali. Alla
fine, l'impressione è proprio quella di cui mi parlava il mio amico Francesco.
Questo doversi divertire per forza, dovendo per forza fare "pazzie" a tutti i
costi. Tutto questo ha un sapore di falsità che va ben oltre quella insita nel
significato stesso del carnevale e delle relative maschere.
Da sempre sono spettatore più che attore in questa "farsa"
organizzata. Tempo fa ero abituato a frequentare Piazza S.Marco a Venezia
l'ultima domenica di carnevale, per ritrarre le maschere più belle con la mia
macchina fotografica. Ma più che un partecipare alla festa aveva il significato
di puro esercizio fisico, data la fatica "fisica" che la giornata richiede.
Eppure ammiro per qualche verso coloro che hanno la pazienza di
costruirsi una costume, con fantasia per esibirsi in questo grande palcoscenico,
ma trovo che per "la solita massa" alla fine non si tratti che di uno stupido
rito cui si è obbligati a partecipare.