E questa è la fine di un altro ciclo.
Stavo giusto notando che la mia vita è sempre stata *più o meno*
segnata da cicli di tre anni.
Scuole a parte, dove la lunghezza temporale non è decisa nè da noi stessi, nè
dai professori (a meno di bocciature) direi che si comincia con l'Università.
Frequentata per *circa* tre anni: da ottobre 1999 a settembre 2002, prima
dell'Evento che poi ha condizionato tutto il resto della mia esistenza (ma che
qui, in questa sede, non racconterò. Chi mi conosce lo sa <cit.>).
E ancora adesso quando torno a Crema (città dell'Università che ho
frequentato) la sento un po' ancora mia...ho alcuni ricordi e solo ultimamente
mi è capitato di pensare, passandoci, "c'è stato un periodo in cui è stata la
mia seconda casa...anzi forse la prima:D).
Poi c'è stato il periodo di lavoro a Lodi: da agosto 2001 a febbraio 2005,
qui gli anni sono quasi quattro...ma lo sganciamento "logico" è cominciato un
anno prima...
E ancora oggi conosco e frequento persone di quel periodo, e tutto sommato,
quando ci penso, mi ricordo ancora molte cose...non solo lavorative (e badate
che non c'erano donne:D).
Poi venne la parentesi Milano Lambrate, circa 6 mesi (un fulmine) e tutto
sommato è stato il mio "sbarco" a Milano. La mia prima esperienza lavorativa che
mi ha dato la dimensione di quello che avrei fatto/combinato nel mio lavoro.
E ancora adesso a Lambrate mi ci ritrovo, la sento mia, conosco ancora i
luoghi, il mio barbiere è proprio in una via attigua e via dicendo.
Da febbraio 2006 ho lavorato tutti i giorni, fino ad oggi in viale Monterosa
(praticamente piazzale Lotto) da dove vi sto scrivendo ora.
Fino ad oggi, da domani sarà storia.
E pian piano me la dimenticherò e ne uscirò, per forza...anche contro la mia
volonta, e nonostante il fatto che io vivo sempre meglio nel mio passato che nel
mio presente (figuriamoci nel futuro).
La grande differenza è che in passato me ne sono sempre andato. Cioè: avevo
scelto di cambiare, spesso in meglio. O comunque avevo preso una decisione, una
scommessa con me stesso.
Questa volta, semplicemente, è finito il contratto. Punto.
E non avevo nemmeno finito i lavori. E' solo finito il contratto, tagliato per
la crisi (come avevo previsto esattamente un anno fa, al rientro dalle ferie, la
crisi a noi del terziario arriverà tra un annetto).
Peccato. Ma davvero.
Ho ripensato a lungo in questi giorni a quando ho iniziato qui: il mio primo,
vero lavoro da libero professionista. I primi giorni che, per bisogno
letteralmente economico, avevo un contratto della durata di 3 mesi come Help
Desk sulla Intranet.
Si, si può dire che ho iniziato la mia carriera da consulente informatico
facendo Help Desk free lance :)))
Poi "hanno scoperto" che in realtà ero uno sviluppatore e li fortunatamente
ho cominciato a fare quello che volevo fare (sviluppare...:D).
Ero giovane, ma non nel senso che ora sono vecchio (si, lo so che lo sono:D),
ma proprio nel senso che: ero giovane, senza esperienza. Pensavo di sapere e ho
reimparato tutto.
Ho conosciuto persone, alcune delle quali sono diventate dei veri e proprio
confessori (e io il loro).
Ho conosciuto molti ambiti e livelli di lavoro differenti.
Ho fatto le mie prime riunioni "serie", la mia prima presentazione, la mia prima
applicazione "seria" sviluppata interamente da me (1 anno e mezzo di sviluppo).
E poi ancora, tante esperienze, tanti ricordi, giornate dure, altre di
più...altre meno.
Ho imparato anche a fare altre cose oltre a programmare.
Ho trovato persone e
situazioni che mi hanno fatto capire che nella vita ci deve essere anche altro.
E ognuno me l'ha spiegato a suo modo. Senza salire in cattedra.
Semplicemente
condividendo il tempo.
Ora il contratto è finito. E quindi non tornerò più.
E non per mia scelta. Che brutto.
In questi ultimi giorni ho salutato molte persone, anche molti dipendenti più
"aziendalmente" giovani di me...che pensavano fossi un decano, un
irremovibile...
Di ricominciare non ho francamente voglia.
Ricominciare in un posto in cui dovranno passare mesi prima che smettano di
trattarti freddamente, e altri mesi prima che tu possa dire *veramente* quello
che pensi senza temere di essere frainteso.
Sembra poco ma è stress e tristezza. E della peggior forma.
Se devo ricominciare, tanto vale che lo faccia a modo mio.
Devo anche ringraziare alcune persone (di cui non farò i nomi però...) che ho
trovato in questa azienda, in questi anni.
Una persona che è diventata anche un ottimo amico, sia per molte nostre
visioni sulla Vita, sia per il nostro metodo critico su ogni cosa che ci venisse
"propinata". Potrei scrivere per ore parlando di lui, ma entrambi sappiamo
quanto alcune cose comunque sia inutile esprimerle tramite parole.
Forse lui lo farebbe con la musica e magari io con un volo. Virtuale s'intende
:)
Con un'altra persona il rapporto è migliorato quando sono diminuiti le
discussioni sul lavoro (sempre comunque presenti, dietro l'angolo) e laddove le
nostre vite si sono complicate per i più disparati motivi.
Anche di lei potrei parlare di più, ma inutile farlo qui. Ci siamo già detti
tutto.
Per il momento. :)
Spero di non perderli.
Come spero di non perdere tutte le altre persone che ho conosciuto qui,
perchè tutte mi hanno dato qualcosa. Di indelebile e importante.
Da domani, mi mancherà qualcos'altro. E solo quando lasci l'Impero del Male,
puoi capire che forse, in fondo (e neanche tanto), tanto "del Male" non era.
Conoscendomi ora, chissà per quanto tempo, passando per Lotto o comunque in
zona, mi illuderò di pensare che è ancora un po' mia.
Grazie davvero di tutto.