Il Natale è sempre un periodo in cui mi ritrovo spesso a pensare.
Lo aspetto sempre come dovesse durare un mese, come nei tempi degli antichi romani quando si organizzavano 100 giorni di giochi (o anche di più). La verità è che poi passa, senza che nemmeno ce ne si accorga.
E a me lascia sempre un po' di amaro in bocca.
Quasi come un'occasione perduta. Come se avessi dovuto fare qualcosa che poi non ho fatto, forse perchè mi son dimenticato, forse perchè non ho capito cosa doveva esser fatto.
Per Natale farò questo, per Natale farò quello...
Poi ci si ritrova a poco più di 48 ore dalla fatidica mezzanotte e ti accorgi che alla fine quello che desideri è solamente un periodo sereno, di giorni di tranquillità.
E ti rendi conto che in fondo poco cambia.
Le solite persone per strada...ci inventiamo modi sempre più originali per ostacolare il traffico o per augurare ogni male a chi ci ha tagliato la strada, o chi ci ha divelto lo specchietto alla macchina parcheggiata mentre eravamo in posta a pagare.
Tante persone ancora addormentate sulla metropolitana, che vanno a lavoro, chi pregustando già le facce dei colleghi ai loro regali o auguri, chi invece pensando alle mille cose che ancora deve sbrigare prima della fine della giornata, altri (ci sono sempre) solo per riempire le ultime 8 ore lavorative dell'anno (che magari grazie al ROL sono anche meno).
Shopping, traffico, code...e gente che fa di tutto per passarti davanti, perchè hanno cose da fare loro, mica come te che sei li a passeggiare e basta...
Facce tirate su persone che imbracciano centinaia di borse, mentre guardano di sottecchi il clochard, con un'espressione più serena, che cerca nell'immondizia qualcosa da mangiare.
Ma ci sentiamo buoni, più sereni, perchè abbiamo un sacco di doni da fare alle persone care, una (o più) festa a cui andare e magari una Messa a cui partecipare, ma non prima di esserci confessati (raccontando solo le cose di poco conto, che magari al momento ci vengono in mente, ma solo come alibi).
E mi ritrovo a pensare, come avessi un mese di tempo, o anche qualche giorno.
Come quando nevica e non c'è più fretta, improvvisamente ci si ritrova in un mondo migliore, più collaborativo e meno negativamente competitivo.
Paperino e Paperinik? Dottor Jekyll e Mr. Hyde?
No, nient'affatto.
Non si parla di trasformazioni, perchè ci conviviamo tranquillamente.
Siamo anfibi.
Viviamo tra l'acqua della realtà e l'aria della fantasia.
L'acqua dello shopping e l'aria dell'essere più buoni.
L'acqua del lavoro e l'aria di vivere.
L'acqua del tempo che passa frenetico e l'aria dei momenti in cui nevica.
L'acqua di essere soli in mezzo alla gente e l'aria di essere insieme agli altri anche da soli.
Siamo anfibi, non siamo ne pesci ne uccelli.
Abbiamo bisogno sia dell'acqua che dell'aria, ma di sicuro abbiamo più bisogno più della seconda che della prima...
Per cui per questo Natale voglio augurare un po' più di aria per tutti!
Buon Natale!