Lo dicevo già un annetto fa: chissà se è possibile avere un mondo "parallelo" semi-virtuale.
L'idea mi è venuta mentre, tanto per cambiare, volavo con Flight Simulator con IVAO, quindi online con i controllori ed altri piloti.
Ci sono persone che, come io mi metto al posto di comando anche per 3 ore (l'ho fatto solo un paio di volte finora) di un aereo di linea virtuale, dirigono il traffico aereo virtuale.
Il tutto con procedure assolutamente reali (non parlate a nessun flight-simmer, me compreso, di utilizzare procedure scadute da più di un mese che vi guarda come foste impazziti e risponde "sei pazzo, e i problemi di sicurezza dove li metti?!!?").
Poi ho provato Lot e, sebbene avesse a che fare ben poco con il realismo (è una community gdr fantasy), mi sono ritrovato a passare sere ad insegnare html ad altri perchè solo creando una pagina web di un oggetto (con foto e descrizione) si poteva dichiarare di averlo.
E allora dicevo: cavolo, per passione si imparano e si fanno molte più cose...
Conosco operai, impiegati che tornano a casa la sera e studiano checklist, procedure, manovre di aerei che comunemente sorvolano le nostre teste, che know-how incredibile e gratuito (se si esclude il tempo...).
In questi giorni si sentono controllori di volo in sciopero, e se qualche controllore virtuale facesse da backup?
Si lo so è (ancora) fantascienza...però...
Ultimamente si sente più parlare di Second Life (SL), di come Gabetti casa abbia comprato un'isola tutta sua per analizzare la domanda e l'offerta, ora addirittura sta organizzando recruiting virtuale per un lavoro reale: valutano su SL i venditori più in gamba e poi valutano l'eventuale proposta e assunzione.
Le maldive hanno aperto la prima ambasciata virtuale (sempre su SL).
E così i videogiochi, nati da un'interpretazione della realtà, stanno invertendo il flusso...si parte dal virtuale per arrivare al reale.
Incredibile e affascinante. Che epoca che viviamo.