Sono stato scelto dalla Pragma Grandi Congressi S.r.l., dopo attenta valutazione da parte di una Commissione Tecnica, per ricevere il premio Italia / Chieti che Lavora, una distinzione nata nel 1979 che da anni premia e distingue solo aziende che sfidano le difficoltà e che attraverso il loro lavoro contribuiscono alla difesa della nostra economia e con essa la libertà dell’intero paese.
Questo è quello che in sostanza si legge nel frontespizio della lettera, che appena la si apre non può che suscitare grande entusiasmo nel lettore. Ma poi?
Se si prosegue con la lettura, si scoprono dei benefici tra cui:
- Adesivi placcati oro;
- Inserzione del nominativo dell’azienda scelta nel sito internet della Pragma S.rl. (Faccio attività di Web Marketing quindi non ho bisogno di un link da un sito a trust 0);
- Articolo dedicato sul giornale Euronews - mai sentito e mai visto prima;
- Medaglia e attestato di benemerenza;
- Fantastica cerimonia con presentatrice;
- Possibilità di usufruire per un anno del logo Italia che lavora nella propria corrispondeza.
In calce a questa lista, si legge poi che per confermare questo impegno reciproco occorre contattare entro 10 giorni dal ricevimento della lettera l'ente organizzativo.
Impegno reciproco?!? C'è qualcosa che immediatamente mi puzza di bruciato.
Al che, incuriosito, mi sono messo in contatto, e dopo aver lasciato i miei recapiti, mi hanno contattato il giorno successivo enfatizzando tutti questi aspetti che a prima vista sembrano positivi, e aggiungendo una nota economica finale con queste testuali parole “Ecco, per tutti questi benefici, le chiediamo un modesto contributo di 570 euro oltre iva, che per lei saranno totalmente deducibili dai costi aziendali in quanto promozione.”
Cosa, come, cosa?!? Ma come, non si trattava di un premio? A casa mia i premi generalmente sono qualcosa di gratuito, dove si vincono e basta? Non sono qualcosa che mi devo comprare. Si perchè con 570 euro oltre iva, quello diventa un palese acquisto di una normale forma di propagandizzazione che posso assoggettare tranquillamente ad una inserzione su Pagine Gialle, piuttosto che su di una rivista locale, con la differenza che proprio perchè la cosa diventa a carattere nazionale, questa forma di pubblicità viene talmente tanto diluita che i benefici da raccogliere diventano minimali.
Comunque, tornando al discorso, mi sono in un primo momento riservato di dargli una risposta e di farmi richiamare per meglio capire cosa mi stessero cercando di vendere, perchè del resto 570 euro tutto lo definisco tranne che un modesto contributo spese.
Ho voluto indagare un pochino. Cercando su internet non si trovano commenti o riferimenti a questo fantomatico premio, se non quello del sito interenet ufficiale della Pragma (http://www.pragmaitalia.com) che non linko neppure per non dargli del boost inutile (e ora questo mio post che spero possa essere più chiarificatore che non la loro lettera di presentazione).
Nel mentre dei miei ricordi, rammento di aver visto quello stesso logo presso un negozio di questa zona (CH) e prontamente ho contattato il responsabile del negozio e mi sono fatto spiegare a lui come andò questo conferimento.
Ricevetti questa lettera con praticamente le stesse informazioni. La procedura era praticamente la stessa, l'esborso leggermente inferiore e in lire, visto che stiamo parlando del 2001.
Poi gli ho chiesto, ma che vantaggi ne hai tratto da questo premio?
Lui: nessuno, semplicemente uno sterile pezzo di carta appeso dentro al negozio che nessuno ha mai preso in considerazione, idem per le etichette.
Poi aggiunge il tizio, diverso è stato quando la Camera di commercio ci ha contatato per conferirci un premio come miglior pasticceria nel 2002. Il premio non ha richiesto esborso di denaro, siamo stati invitati ad una cerimonia pubblica con rappresentanti politici e presidenti di categoria, e segnalati all’interno di annuari di pubblico dominio (meglio non mi ha saputo spiegare).
Al che, quando il tipo della Pragma mi ricontatta, cerco di esprimere queste mie perplessità e molto vagamente vengo liquidato con ... "il nostro premio sono 29 anni che esiste, lo conoscono tutti". Sarà, ma io perchè ci sono capitato per caso dentro questa pasticceria. Per di più, a successiva domanda del tipo "Ma che valenza ha questo premio, ovvero è riconosciuto da qualche nostra istituzione, ente o altro", il tizio risponde "Se non le interessa, ne siamo molto rammaricati, vorrà dire che conferiremo il premio a qualche altra ditta". Non c'è che dire, almeno sono convinti che stanno veramente premiando qualcuno.
Allora la domanda mi sorge spontanea. Non staranno mica illudendo le persone e speculando sulla loro buona fede?
Alla fine io rappresento una ditta individuale, ne più ne meno come il pasticcere contattato.
E allora che razza di difficoltà avrei sfidato se non le quotidiane lotte contro la concorrenza locale che si riassume in piccole ditte come la mia? Fino a che punto che il mio lavoro è stato così indispenspensabile per l’intero interesse economico del paese e della sua libertà?
Onestamente non trovo risposta e il premio che vedo è solo quello economico che la Pragma riscuote a fronte di questo conferimento.
Se infatti facciamo due conti moltiplicando il modesto contributo per 20-30 ditte /società che in genere vengono scelte (e questo lo si appura direttamente sul sito del premio) i conti sono semplici, stiamo parlando dai 13.680 euro ai 20 mila e spiccie euro per ogni singola provincia dove viene annualmente istituito questo premio.
Non c'è che dire, sono cifre veramente interessanti.
Addirittura, e poi concludo, parlando poi con alcuni amici anche in altre regioni, chi più chi meno titolari di ditte medio piccole, sono stati prescelti per questo conferimento, ma alla fine la saggezza ha avuto il sopravvento.
Come mai, se davvero si tratta di un premio di un certo calibro, non lo vedo mai esposto nelle nelle ditte di un certo spessore che sono solito andare a trovare per procacciare clienti (E non sto parlando solo dell'Abruzzo, ma anche del Lazio dove ho vissuto fino a 22 anni)? Loro hanno contribuito meno di me all'interesse economico o alla libertà del paese?
Qua l'unica libertà che mi sento di difendere è quella di opinione, esprimendo il mio disappunto per questa forma di vendita di pubblicità mascherata da premio.