Il tablet alla iPad è un oggetto particolare la cui UX deve essere progettata con cura: abbiamo infatti alcune specificità che non troviamo nè in un notebook classico nè in uno smartphone.
Rispetto al notebook infatti abbiamo (se si escludono ovviamente accessori dedicati):
- mancanza della tastiera
- una sola mano libera e per poco tempo
- in stato di riposo (appoggiato) l’angolo di visione non permette di vedere il display.
Rispetto allo smartphone touch abbiamo:
- maggiore peso
- maggiori dimensioni
- l’interazione non può avvenire con il pollice della mano che lo sorregge, ma con le dita dell’altra mano.
Il tablet è un oggetto che viene retto con entrambe le mani, le applicazioni debbono qundi limitare la richiesta di informazioni all’utente, e soprattutto azzerare la necessità della tastiera, se non per configurazioni una tantum.
La maschera di Login, per esempio, dovrebbe evitare il classico username e password, ma prevedere altri sistemi come un lettore di impronte digitali, magari integrato nel tablet, o un sistema di riconoscimento vocale o, se necessario, della retina.
Eventuali messaggi asincroni, dovranno essere visivi e sonori, l’utente infatti non sarà sempre davanti al display e dovrà accorgersi di una segnalazione anche ad una certa distanza.
Chi ha progettato applicazioni per totem si troverà a suo agio in questo ambiente, dove gli ideogrammi la fanno da padrone e dove l’interazione deve essere più semplice possibile, l’utente infatti ha solo pochi secondi per reggere il tablet con una mano mentre fa la scelta con l’altra e non può certo permettersi il lusso di perderci troppo tempo.
Nella foto un prototipo di tablet con Windows 7.