Questo post è stato pensato da tempo, poi l'occasione di due chiacchere oggi con un developer sulla terminologia e mi sono detta "Ora è il momento!".
Anche a causa di un inglesismo diffuso e di Cep* è facile dire mi occupo di formazione e sentirisi dire dai non adetti ai lavori "Ahhhh! Sei un/una tutor". Chiariamoci non è un'offesa ma le parole non sono tutte uguali..
Anzi vi renderete ben presto conto di quante differenze ci siano. Ognuno di loro svolge una funzione importante ma ben distinta.
Mettiamoli in ordine rigorosamente alfabetico:
- Docente "trasmettitore" di competenze teoriche e pratiche, i termini sono correttamente ordinati, quando tra il docente ed il discente vi è un gap di conoscenze ed età a favore del primo. Tutti noi abbiamo l'esperienza dei docenti di scuola superiore, già all'Università è leggermente diverso in quanto si occupano principalmente di ricerca.
- Formatore si occupa non solo dell'aggiornamento ma anche interessamento della persona e cerca di metteresi in uno stato d'ascolto continuo di chi apprende cercando di calibrare continuamente il suo intervento.
- Trainer trasmette conoscenze tecnico/pratiche a forte specializzazione ampliate da competenze trasversali quali capacità di "tenere un'aula", tanto per fare un esempio la "T" di MCT :D
- Tutor è il coordinatore di progetti formativi che in particolare ha il compito di fare da tramite tra i docenti/formatori e i discenti. Non è detto che il tutor sia un docente/formatore. Non è che faccia solo fotocopie o dopo scuola (come nel caso di Cep*) anzi il suo ruolo se fatto con professionalità è molto importante per la riuscita di un progetto formativo
A questo punto sia il docente che il formatore fanno formazione teorica ed in parte pratica ma la differenza sostanziale è che il formatore principalmente si occupa degli adulti, oggi detta formazione continua. Le differenze d'approccio sono tantissime. Raramente vedrete un formatore che passa la maggior parte del suo tempo mentre parla dietro la cattedra, è molto più facile vederlo/a fare avanti e dietro per l'aula o mantenere una posizione più a contatto. Già i motivi per i quali si è in aula sono molti diversi, nel caso scolastico ci sono obbligata/o per legge o quasi.. nel caso della formazione continua è una scelta. La situazione più critica è senza dubbio l'insuccesso formativo. Un adulto raramente riconosce che il non raggiungimento degli obbiettivi formativi dipendono da lui, perchè parte dal seguente presupposto: "Io ho già ottenuto dei risultati professionali e di vita anche se non in questo settore come è possibile che non apprendo" mentre la prospettiva dello studente in età scolastica/universitaria è diversa. Metteteci anche la mancanza d'allenamento allo studio che col passare degli anni pesa e non poco...Chi non ricorda come era duro riprendere il ritmo dopo le vacanze natalizie per non parlare dopo i flutti estivi... Dunque insegnare agli adulti richiede anche delle caratteristiche caratteriali tali da non rendere automaticamente un docente un formatore.
Nel caso dei training ad alto contenuto specialistico dove lo sforzo economico è presente, con un epsilon non tanto epsilon, come anche l'investimento in termini di sviluppo di carriera o di utilizzo in quel progetto di lavoro che non ci fa dormire la notte, al trainer gli si chiedono soluzioni.. di come lui/lei vedono il mondo interessa marginalmente.
Insomma non è detto che un buon conoscitore della materia sia un bravo docente e che un bravo docente sia un bravo formatore.