Alkampfer's Place

Il blog di Gian Maria Ricci
posts - 659, comments - 871, trackbacks - 80

My Links

News

Gian Maria Ricci Mvp Logo CCSVI in Multiple Sclerosis

English Blog

Tag Cloud

Article Categories

Archives

Post Categories

Image Galleries

I miei siti

Siti utili

I casi d’uso come strumento raccolta requisiti

Nel post precedente ho parlato di come spesso la raccolta requisiti è svolta in maniera errata, portando poi a problemi in fase di sviluppo e alla classica sindrome di Penelope, in cui si fa e disfa il codice giorno dopo giorno. Quando si ha un problema e si vuole risolverlo, il modo migliore di partire è addossarsi la colpa e cercare di capire come migliorare; dire "il cliente non sa mai cosa vuole" è una scusa banale, e comunque non porta a nessuna soluzione.

Il modo corretto di porsi di fronte ad un problema è analizzarlo e trovare una soluzione. Nel caso del rapporto con il cliente, il problema principale è che il cliente effettivamente è spesso confuso sulle sue effettive necessità e quindi è dovere degli analisti cercare di carpire le informazioni al cliente. I casi d'uso in questo scenario si rivelano uno strumento eccezionale. Un caso d'uso può avere vari formati, ma è solitamente molto semplice da capire anche per una persona non tecnica. Se si seguono le regole base che potete trovare in qualsiasi testo dedicato all'argomento, il caso d'uso scorre bene e può essere letto anche dal nostro cliente che non ha mai visto un caso d'uso in vita sua.

L'analisi con i casi d'uso inoltre porta ad evidenti vantaggi, prima di tutto il cliente ha già da subito la sensazione di come funzionerà a grandi linee il software che si sta andando a costruire, si identificano gli attori e le parti del sistema, ma soprattutto mano a mano che si procede con l'analisi a "braccetto con il cliente", è più facile che le necessità emergano limitando il sintomo delle Macerie Nascoste, ed evitando che al momento della consegna il cliente lamenti funzionalità mancanti. La contrattazione delle funzionalità in questo caso è infatti fatta in maniera completamente trasparente evitando il classico sintomo dell'analista che: parla 1 ora con il cliente, stila un documento word spesso incompleto, lo fa firmare al cliente e da li si inizia la guerra della contrattazione con frasi del tipo "hai firmato il documento delle specifiche, ora ogni cambiamento si paga".

Chiaramente questo richiede, da parte degli analisti e dei project manager, l'essere disponibili a cambiare mentalità, realizzando che una sana contrattazione con uno Stakeholder deve basarsi su requisiti di: Trasparenza, Onestà e Collaborazione da entrambe le parti.

Alk

Technorati Tags:

Print | posted on venerdì 16 novembre 2007 11:43 | Filed Under [ Analisi ]

Feedback

Gravatar

# re: I casi d’uso come strumento raccolta requisiti

Non posso che darti ragione. Ormai da diversi anni sono un sostenitore degli use case che se utilizzati per il verso giusto possono fare la differenza.
Un aspetto su cui insisto quando mi capita di fare formazione al riguardo è che non è detto debba esistere un'unica versione di use case. Mi spiego meglio. Pubblico diverso, use case diversi: versioni più ad alto livello possono essere discusse con il cliente, versioni più dettagliate e tecniche rivolte agli sviluppatori. Mi capita infatti di preparare use case iniziali più generali destinati al cliente, nell'ottica di chiarire bene cosa si andrà a realizzare, e nel frattempo realizzarne una versione più di dettaglio su ogni minima funzionalità da lasciare agli sviluppatori per guidarli passo passo nello sviluppo stesso.
Inoltre gli use case non solo servono per definire bene le specifiche del sistema, ma sono uno strumento utilissimo in fase di testing e valutazione. Infine credo vadano sempre interpretati di volta in volta in base alle necessità. Credo siano un ottimo strumento e in quanto tale vada sfruttato al meglio di volta in volta. Se scriviamo use case solo per scriverli senza che ci risultino effettivamente utili (perchè magari ci soffermiamo troppo a formalizzare e schematizzare certi aspetti perdendo di vista il quadro generale) allora sono solo una perdita di tempo.
Ciao,
Ale

P.S. per me la "bibbia" per gli use case è proprio "Writing Effective Use Cases" ;)
18/11/2007 15:46 | Alessio
Comments have been closed on this topic.

Powered by:
Powered By Subtext Powered By ASP.NET