PDC inizia con una keynote "illuminante": MS scopre le carte e dice al mondo che il futuro (quanto meno il loro) ha un nome ben preciso: Longhorn. Tutto, nella keynote introdotta da un BillG quanto mai "coinvolto" ruota attorno al futuro (o futuribile?) OS di Microsoft. E, devo essere sincero, è proprio un bel vedere. WinFX (questo è il nome del successore di Win32) fa proprio il suo dovere, e le GUI Avalon-based sono una gioia per gli occhi.
Certo, per chi è arrivato a PDC "carico" al pensiero di vedere all'opera Whidbey e Yukon, quanto visto potrebbe essere una doccia fredda: pur essendo entrambi due importanti tappe sul percorso di Microsoft, il "push" è decisamente su Orcas (e Avalon, e WinFX) e Longhorn.
A BillG hanno fatto seguito un Jim Allchin in forma smagliante (lui, un Executive, ha addirittura scritto codice sul palco!) supportato dal "solito" spettacolare Don Box (Indigo Architect) e da Chris Anderson (Windows Architect), incaricati di dare vita alle demo, delle quali parlerò tra poco. Col solito tono semiserio, Don ha intrattenuto tutti i presenti, addirittura arrivando ad imitare l'agente Smith di Matrix, rivolgendosi a Chris con la frase: "Hello, Mr. Anderson...".
Veniamo al sodo: il futuro, si è detto, è Longhorn, nonchè il suo spettacolare sottosistema grafico: totalmente basato sull'idea di sfruttare il "PPCM" (Presunto PC Medio :-D) del 2005/2006, demanderà tutte le operazione grafiche alla GPU, e introduce (per quanto riguarda MS, non me ne vogliano gli XUL-fan) il concetto di "declarative" programming: in pratica, la UI delle applicazioni Windows saranno definite mediante una grammatica XML (chiamata XAML), che apparira all'ambiente a tutti gli effetti come una classe, che sarà "espansa" dal modulo di code behind (il concetto di "espansione" è la conseguenza del supporto ai partial types offerto dal framework in versione "Whidbey"). XAML definisce la GUI in maniera vettoriale, rendendo finalmente le applicazioni realmente resolution-independent "by design", ed è spettacolare vedere una Windows Form (ma dobbiamo proprio chiamarle ancora così? :-D) avente come background una animazione, i controlli ruotati di 30 gradi e la caption bar trasparente. Soprattutto, XAML è un "formato" di descrizione della UI aperto e documentato, ed è stato "illuminante" vedere la demo di Adobe, che ha modellato la UI di una applicazione Windows mediante una nuova versione di Photoshop, che saprà generare direttamente XAML. In poche parole, finalmente sarà _davvero_ possibile demandare il design della UI al "grafico di fiducia". Addirittura, il CTO di amazon ha mostrato una applicazione Avalon-based che, consumando i Web Services esposti dal noto store, permette di effettuare ordinazioni, tracking della merce e tante altre cosette in maniera spettacolare.
Altro punto fondamentale di Longhorn sarà l'integrazione dei dati offerta dal nuovo filesystem, ossia WinFS. Potete pensare a WinFS come ad un super indicizzatore di documenti, in grado di "inseguirli" per tutto il file system "reale" e permettere query decisamente potenti e, apparentemente, in real time.
A chi, come me, ha dovuto fare i conti con "signori" quali Index Server o il Web Storage System (Exchange, Sharepoint), sembrerà un deciso passo in avanti. Spero però che lo schema di WinFs possa essere esteso in maniera più comoda rispetto alla fatica necessaria per farlo con il WSS.
Ma... un momento! Con tutto questo parlare di Windows Application, a quale sorte sono destinate le applicazioni web? La sensazione è che MS punti alla realizzazione di Internet Application, intese come applicazioni Windows (quindi dotate di una interfaccia ricca) che ottengono le funzionalità mediante il consumo e l'integrazione di differenti Web Services. Non per niente, lo slogan di questa PDC è "Make the connection" :-)
Dobbiamo già iniziare a preoccuparci? Difficile, perchè la strada che porta a Longhorn è ancora luuuuuunga, e la versione alpha consegnataci non dispone del nuovo motore grafico.
Ora iniziano le sessioni... a dopo!
posted @ lunedì 27 ottobre 2003 10:14