Ultimamente, per una serie di motivi, sto rileggendo alcune parti di “Domain Driven Design” di Eric Evans: ogni volta (e sarà almeno la quarta rilettura), emergono nuovi dettagli e “sento” di migliorare in maniera netta e profonda la mia capacità di design. Escludendo Goethe e “The catcher in the Rye” (che appartengono a Bounded Context differenti <g>), non ho difficoltà ad affermare che DDD sia, insieme a Refactoring, il libro che consiglierei a *tutti* coloro che abbiano un ruolo all’interno di un progetto IT; e quando dico “tutti”, intendo proprio “tutti”: ogni ruolo (analista, dev, architetto, project manager, …) ha...