Ricordo l'apertura della mia prima casella e-mail: avvenne nel 1994 usando uno dei "classici" dischetti dimostrativi di Italia (o "Video", non ricordo) on Line. Ricordo l'eccitazione data dalla possibilità di inviare e ricevere comunicazioni "asincrone", senza essere bloccati (o bloccare) al telefono. Spedivo mail e pensavo: "così non lo/la disturbo: tanto appena avrà 5 minuti mi risponderà". Verissimo, fino a quando il traffico era basso: questa settimana ho tenuto un corso in trasferta, quindi durante la giornata poevo rispondere solo durante le pause ed alla sera potevo sfruttare unicamente la connessione UMTS. Domenica sera, in partenza, la mia casella indicava la presenza di 26 messaggi cui non avevo ancora risposto; ieri, nonostante io abbia provato a "stare al passo" durante la settimana, i messaggi erano 83. Nonostante l'aver trascorso questa serata a rispondere a questi messaggi, non sono stato capace di scendere sotto "quota 44"; per rispondere ad alcune mail, infatti, i succitati "5 minuti" non bastano: pensate solo ad una mail contenente un quesito tecnico od una richiesta "commerciale" da parte di un cliente, oppure ad una richiesta di pianificazione. Mi rendo conto che anche nelle giornate di ufficio trascorro sempre più tempo a rispondere e sempre meno a "produrre": evidentemente, il mondo è capace di generare un traffico in ingresso superiore a quello che una persona può sostenere, compatibilmente con la propria vita e la propria professione. Beh, sembra che questo "fenomeno" sia diffuso non solo tra "i comuni mortali", bensì anche ai "piani alti".
posted @ lunedì 28 maggio 2007 03:50