E’ ormai da un po’ di tempo che WPF mi ha letteralmente stregato, e passo la maggior parte del mio tempo libero a studiarlo.
Il libro di Adam Nathan “WPF Unleashed” è stato e rimane il mio viatico, ma molte cose sono state per me assai difficili da “digerire”.
Su questo mio personale percorso di studio, voglio esporre alcune riflessioni di carattere più generale: non so se capita anche a voi, ma quando studio un argomento vi sono diversi livelli di apprendimento che sperimento:
- Catalogativo (so che per quel tale argomento esiste una determinata informazione e quando mi serve so dove andare per ritrovarla).
- Mnemonico (so che una determinata cosa si risolve in un determinato modo, lo so fare meccanicamente, a memoria, ma solo in determinate condizioni al contorno).
- Cognitivo (ne comprendo l’essenza, il meccanismo interno, le motivazioni e il campo di applicazione. Sono in grado di immaginare eventuali usi nuovi con le implicazioni che ne derivano).
L’ultimo caso è quello che mi motiva e mi appaga nello studio. Quando riesco a “penetrare” un concetto, un argomento di studio, nella sua intera essenza, è come una piccola illuminazione, e la sensazione è la stessa di quando si risolve un rompicapo: tutti i pezzi trovano il loro posto, ogni relazione interna ed esterna trova la sua naturale spiegazione.
Per finire, anche se l’ho già detto altre volte, ribadisco il mio totale disprezzo per la programmazione cosiddetta R.A.D. (Rapid Application Development) fatta di tools e wizard che tentano di mascherare la complessità sottostante. Non c’è scorciatoia verso la vetta che non comporti il sacrificio della propria libertà (creativa): solo conoscendo i meccanismi interni e il “backstage” di ogni framework che intendiamo usare, possiamo utilizzare gli strumenti che ci vengono messi a disposizione senza frustrazioni e tonfi madornali non appena ci discostiamo dal solco tracciato delle applicazioni demo e delle presentazioni di prodotto.
Per questo motivo, sperando di essere utile per chi la pensa come me e non si accontenta di “imparare a memoria” ma ama sviscerare le cose, comprenderle per poterle riapplicare in modi sempre nuovi e creativi, intendo cimentarmi in una serie di post (titolati per l’appunto WPF Backstage) che cerchino di affrontare temi noti in modo non banale, cercando di capire cosa accade dietro le quinte.
Alcuni post saranno semplici e brevi, altri spero più lunghi e interessanti.
Strada facendo deciderò , se ne varrà la pena in termini sia qualitativi che quantitativi, di darne una sistemazione organica magari su un sito realizzato in Silverlight.
posted @ mercoledì 8 luglio 2009 20:30