Confessions of a Dangerous Mind

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Prism: una caratteristica “uber alles”…

Come già detto nel mio precedente post, in Prism sono presenti un tale numero di concetti che ci si può perfino sbizzarrire con un piccolo gioco. Quale caratteristica può considerarsi irrinunciabile, rispetto a tutte le altre?

Per quanto mi riguarda, scelgo senza indugio l’infrastruttura di comunicazione, implementata tramite il pattern EventAggregator. Questa caratteristica, infatti, consente di suddividere il carico di lavoro tra vari moduli, realizzando di fatto una “separation of tasks”. Potremmo quindi combinare assieme diversi moduli, ognuno nato per risolvere una diversa problematica, e l’effetto risultante sarà maggiore della somma delle singole parti.

Se ci pensiamo bene, questo approccio rappresenta effettivamente le relazioni interpersonali che intraprendiamo ogni giorno. Nessuno di noi può saper fare tutto o conoscere tutto e per questo ci si rivolge ad esperti e/o professionisti. Perfino la cosa più semplice, come comprare il pane, viene fatta relazionandosi.

Perchè quindi i nostri programmi dovrebbero saper fare tutto da soli? Ma soprattutto, perchè non dovrebbero potersi avvantaggiare di un nuovo modulo che sa “fare altre cose” comunicandogli cambiamenti, interagendo con esso e lasciandogli il compito di risolvere il compito per il quale è stato pensato?

Pensiamo quindi sempre (se possibile) ad un sviluppo modulare, e nel caso di WPF e Silverlight diamo un’occhiata a Prism. Io ci sarò, Venerdì 7 Maggio a Mestre presso il Novotel Castellana. E voi ci sarete?

Print | posted on mercoledì 5 maggio 2010 18:16 |

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