So bene che “scherza coi fanti ma lascia stare i santi”, ma per parlare dei Community Days 2014 non potevo prendere in prestito frase migliore… Potrei parlare del fatto che abbiamo sfondato la quota delle 1000 iscrizioni e che stiamo praticamente “soppalcando” le sale. Potrei parlare di quanto io sia lieto di vedere che il numero di community che quest’anno supportano l’evento è il più alto di sempre e le ringrazio di cuore perchè senza di loro l’evento lo puoi anche organizzare ma non riusciresti ad erogarlo. Potrei parlare del fatto che avremo una inedita track dedicata C++, un linguaggio tanto potente quanto spesso bistrattato, grazie alla disponibilità del neonato user group C++ che ha scelto il nostro palcoscenico per il proprio “debutto in società”. Potrei parlare del fatto che tanti eventi “piazzano” in agenda sessioni dedicate performance e scalabilità, e la nostra umile (ma convinta) risposta è una sessione ad hoc tenuta da uno degli sviluppatori di StackOverflow (#meico). E potrei anche azzardare l’affermazione che avere in keynote l’Amministratore Delegato di Microsoft Italia (che, immaginerete, ha una agenda piuttosto “piena”) significa che, insomma, il nostro “piccolo grande” evento ormai è un po’ meno “piccolo” ed un po’ più “grande”, e non solo dimensionalmente.
Ma se dovessi dirvi perché quest’anno i Community Days esagerano, beh… Vi direi di dare una occhiata alla agenda della terza giornata perchè è una di quelle che a noi tecnici sembrano tanto inutili e che poi, dovessimo mai dotarci di partita IVA o addirittura aprire una azienda, potrebbero letteralmente salvare la vita. Quando 10 anni fa avviai Managed Designs avrei tanto avuto bisogno di non essere tanto ignorante da non ritrovarmi a pagare per gli errori commessi nella generazione di offerte (es: assicurare il margine di contribuzione ed includere una quota di risk management) o nelle scelte tecnologiche perché, da semplice tecnico, non immaginavo che tutti i progetti potessero concludersi in attivo ma i costi indiretti potessero mandare il bilancio aziendale in negativo e i soldi, a quel punto, li deve mettere l’imprenditore, cioè io. O voi. Oppure perchè BYOD è una buzzword che oggi è tanto “cool” ma, esattamente come la scelta degli smartphone, non si fa (esclusivamente) di pancia ma anche dovendo considerare le norme di legge perché, altrimenti, indovinate chi le paga le sanzioni? E potrei continuare… Insomma, 10 anni addietro avrei voluto che una giornata del genere ci fosse e soprattutto avrei voluto non essere tanto presuntuoso da pensare che, se anche ci fosse stata, non mi sarebbe servita perché, ehi, io ero bravo a scrivere software ed alla fin fine l’importante è quello. E invece no, ci sono skill altrettanto importanti per un “imprenditore” (anche di se stesso) e sono veramente “orgoglione” di avere avuto la possibilità di inserire questi temi in agenda.
Hai ragione Enzo, l’importante è esagerare: non so cosa io e Daniele potremo inventarci l’anno prossimo ma ti assicuro che guarderemo in fondo al cilindro per vedere se sia rimato qualche piccione :-)
posted @ giovedì 13 febbraio 2014 11:45