Goodbye Barcellona!

Finisce qui il report live di UGIdotNET da Barcellona: con i nostri blog abbiamo cercato di "portarvi qui", e speriamo di esserci (almeno in parte) riusciti. Ora si corre al porto per imbarcarci: domani siamo a casa!
+++ATH
DROPPED CARRIER
***click***

[TechEd 2003] Il deploy? Non si tocca!

Uno degli argomenti che più rende apprezzabili le Windows Forms è, a mio avviso, il no touch deploy. Qualcuno magari ricorderà che "qui" ad UGIdotNET ne abbiamo già parlato. La sessione inizia con la "solita" demo inerente il no touch deploy: una applicazione Windows basata sul framework .NET viene copiata in una virtual directory (non necessariamente esposta mediante IIS) insieme agli assembly che utilizza e il suo eventuale file di configurazione. A questo punto, un client dotato di framework e di browser potrà scaricare l'applicazione mediante http e a copiare "tutto il resto" penserà il CLR. E' un peccato che, nella demo, la rilevazione della presenza del framework venga effettuata analizzando la User Agent string: questa tecnica, di fatto, esclude i browser differenti da Internet Explorer. L'impressione che la sessione sia "IE-oriented" è subito confermata da una ulteriore demo che mostra come effettuare mediante Visual Studio .NET il debug di una applicazione scaricata mediante HTTP. Il trucco risiede nel fatto che una applicazione scaricata mediante IE non vive in un proceso "proprio", ma viene eseguita in una istanza di IEExec, e eventuali assembly vengono ospitati in corrispondenti istanze di IEHost. Rimane il fatto che la tecnica mostrata, seppur riservata a utenti di Internet Explorer, è di fondamentale importanza per testare le reali condizioni di funzionamento delle applicazioni così distribuite. In seguito, la sessione delude le aspettative suscitate dal suo titolo (Microsoft® Windows® Forms: No-Touch Deployment Tips and Tricks), poichè si trasforma in una raffica di "caveat" sulle problematiche di gestione della Code Access Security in contesti non Fully Trusted. Ottimo lo speaker, ma il titolo della sessione avrebbe dovuto essere "CAS Tips'n'Tricks".

[TechEd 2003] Gli sviluppatori evitino gli accoppiamenti!

Clemens, Clemens, Clemens! Ancora una volta, Clemens Vasters dimostra di avere competenza, idee chiare e la capacità di comunicare entrambe. In una sessione incentrata sulla realizzazione di sistemi "Loosely Coupled", si afferma che il futuro è nelle SOA, vero terreno di conquista per i Web Services. Filo conduttore della sessione (finalmente una "400") è la realizzazione di un Web Service partendo dal contratto che lo descrive: questo approccio, che gli architetti apprezzeranno sicuramente, è forse meno naturale di quello "proposto" da Visual Studio .NET ma rivela grandi vantaggi quando l'interoperabilità è un must. Il tempo scorre, e lo speaker incalza: l'encoding RPC è tabù, (come WS-I ripete ormai da tempo), la bacchetta magica si chiama encoding document/literal e il suo verbo è professato dall'attributo SoapDocumentService. Un po' di "smanettamento" con disco.exe e wsdl.exe (ma nulla di realmente nuovo) e il "bruco" diventa "farfalla", ossia un Web Service pronto per l'uso. Controllo completo sulla serializzazione (ricordando che document/literal mette al bando gli attributi SoapXXX) e uso cosciente della tipizzazione, magari anche rinunciandovi: "XML as a string" e base64 possono a volte risultare una comoda soluzione (usata anche dai Web Services di UGIdotNET). In assenza di tipizzazione, diventa evidente il "gancio" con la sessione che Clemens ha erogato ieri parlando di Soap Extensions: tramite esse è infatti possibile mantenere il controllo degli stream scambiati tra server e consumer. Versioning, qualche demo (io _adoro_ il SOAP Trace Utility di Microsoft: lo sapevate già?), aneddoti vari e sorpresa shock finale... Tra gli approcci "WSDL-first" e "code-first", Clemens preferisce quest'ultimo perchè considera WSDL sovracomplesso. L'avreste mai detto?

Paparazzi a TechEd

Ieri vi ho parlato della riunione con il VP di Microsoft: scopro ora da un blog pubblicato su weblogs.asp.net che un vero e proprio paparazzo ci ha "beccati" al punto di incontro per raggiungere Sanjay e ha voluto documentare a quale schiera di pazzi Microsoft abbia chiesto lumi sulle modalità di miglioramento del rapporto con la comunità degli sviluppatori. Io sono quello in basso a destra con la polo viola e lo zaino rosso: vicini a me vedete Andreas Eide, Christian Weyer e Stacey Giard (di spalle, mi spiace per voi :-D). Voi vi fidereste di questi brutti ceffi?

MVP? There's a party!

Dopo aver subito ogni genere di sfottò per aver perso il party "Imagine Cup", ho pensato bene di non lasciarmi scappare il party riservato agli MVP. In realtà, ero indeciso se partecipare a quest'ultimo oppure al Country Meeting riservato agli Italiani presenti a TechEd, ma la benevola insistenza di Alead (al secolo Alessandro Teglia di MS) ha fatto si che optassi per l'occasione più "mondana". Che dire? Delusione e sconforto comune, giacchè l'unica cosa imperdibile offerta dal party è stata la "posizione", giacchè la vista sul mare era davvero splendida. Beh, anche il regime di totale "free drink" non ha deluso le aspettative, ma per il resto il tutto si è rivelato un po' noioso.
«luglio»
domlunmarmergiovensab
293012345
6789101112
13141516171819
20212223242526
272829303112
3456789