Oggi mi tocca giocare all’allegro sistemista, cosa che per mia natura e interesse faccio solo quando ne sono davvero costretto, con buona pace di Francesco che invece ci sguazza dentro sin da piccolo.
Premessa
Si tratta di ristrutturare il mio CED secondo il progetto di cui vi ho già parlato, ma prima di far casino, mi sono messo a pensare se c’era un modo migliore per passare dalla struttura attuale a quella nuova nel modo più indolore possibile.
In effetti la strategia che avevo deciso di adottare creava non pochi problemi, perché utilizzando come primo passo il server dove attualmente gira ISA per installare Small Business Server, di fatto isolavo tutto il CED per tutta la durata dell’installazione, col duplice effetto da una parte di impedire l’accesso esterno ai siti web, e dall’altro la mia impossibilità di connettermi a internet in modo sicuro.
Quindi: Il server ISA non si tocca, almeno per il momento, e visto che il nuovo “Quad B” non verrà utilizzato sino al rilascio della versione RTM di Visual Studio 2010, nel frattempo ho deciso di servirmene per far girare in Hyper-V la virtualizzazione del server Duo A (quello con Exchange Server e IIS). Una volta virtualizzato (se tutto andrà bene) ho la macchina libera per installare il server WebSiteSpark (cosa che pensavo di fare come passo 2).
Virtualizzazione di un server fisico
Creare una immagine virtuale di un server fisico è ormai una cosa molto semplice, basta usare Disk2vhd v1.5 tool gratuito di Windows Sysinternals realizzato da Mark Russinovich and Bryce Cogswell:
In meno di un’ora il disco virtuale è stato preparato e copiato in una cartella del “Quad B”. Da notare che durante la preparazione del disco virtuale, il server è rimasto acceso e funzionante. Poi con l’Hyper-V Manager ho creato una macchina virtuale e come hard disk ho scelto quello creato con Disk2vhd, e ho avviato la macchina. Nel frattempo ho fatto lo shut down del server fisico e ho incrociato le dita.
Magia! Il server virtuale è partito senza problemi e ha rimpiazzato quello fisico. Dal mio portatile mi sono connesso in remoto, come al solito, e la macchina virtuale ha rimpiazzato la fisica senza alcuna differenza. Se non è una mega ficata spaziale questa, allora non so proprio cosa posso aggiungere :-D.
Anzi, una cosa l’aggiungo: mi rimangio tutto e dico che fare il sistemista, con questi strumenti, mi diverte un sacco!
ADDENDUM:
Due cose importanti da fare nella macchina virtuale:
1) da Computer | Proprietà eseguire l’attivazione di Windows. Il numero di serie rimane ovviamente lo stesso, ma la macchina fisica non lo può più usare (per ovvi motivi di licenza).
2) verificare le impostazioni della scheda di rete virtuale, che non eredita quelle della scheda fisica del server che avete virtualizzato. Nel mio caso la macchina fisica aveva IP fisso, Gateway predefinito e Server DNS impostato. La macchina virtuale mi ha messo tutto sotto DHCP. Quando vengono impostate nella scheda virtuale le informazioni corrette (quelle della macchina fisica, per intenderci), appare un messaggio di avvertimento che ci dice che tali impostazioni già appartengono a una vecchia scheda di rete non più presente nella macchina virtuale. Scegliete l’opzione che cancella i dati dalla vecchia scheda non più presente evitando di avere impostazioni duplicate. Così facendo la vecchia scheda non da più fastidio e la scheda virtuale viene correttamente configurata.