In questi giorni con la tastiera sono parecchio 
dislessico, quindi se nei miei post mancano sostantivi, aggettivi, preposizioni 
semplici o articolate, non preoccupatevi troppo. Sono io che ho qualche 
problema.  Sarà il periodo, sarà la primavera, vai 
tu a capirlo!
 Sarà il periodo, sarà la primavera, vai 
tu a capirlo! 
Beh, insomma, sono qui per dirvi che anche io sto 
aspettando con trepidazione il mio prossimo libro, Data Binding with Windows Forms 2.0 : Programming Smart 
Client Data Applications with .NET, di Brian Noyes, ordinato giusto ieri sera con mio fratello 
da Amazon US. 736 pagine dedicate al solo data-binding mi sembrano un 
bell'affare, sinceramente, considerando che sto scoprendo pian piano le 
potenzialità del FX sotto questo punto di vista. Sono sempre stato abituato a 
pensare al data-binding come un qualcosa che permettesse la creazione di 
applicazioni semplici, veloci, senza troppe complicazioni. Nelle ultime 
settimane ho visto mio fratello impazzire molto (e Marco De 
Sanctis ne sa qualcosa  ), e mi sono convinto che 
il modo migliore di sfruttarlo, sia quello di applicare un data-binding intelligente, senza abusarne 
troppo.
 
            
         
             
           
  ), e mi sono convinto che 
il modo migliore di sfruttarlo, sia quello di applicare un data-binding intelligente, senza abusarne 
troppo.
Come ho detto già in altre occasioni, ho ereditato dalla mia 
esperienza Visual Basic 6 una concezione prettamente negativa del 
data-binding. Secondo me, avrebbero dovuto chiamarlo in un altro modo, visto che 
comunque si tratta di una cosa molto diversa, molto più potente ed affidabile! 

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