010 .bytes. 010
Piccoli racconti e vicende al limite del cyberpunk: storie di bytes che fuggono, che non ce la fanno più, che scappano, che vivono e muoiono, che corrono e che si fermano, che contengono e che si aggregano
Il byte viaggiava su un bus che lo portava verso l'alto, in un modo che il byte non riusciva a capire. E come avrebbe potuto? Non ebbe molto tempo per pensarci, perchè dopo nemmeno 0x1E cicli di clock si intrufolò in un algoritmo grafico a bassa risoluzione, di quelli che la scheda grafica avrebbe elaborato diverse centinaia di volte al secondo. Il byte si schiantò con un rumore metallico sulla memoria AGP del sistema, divenendo la componente G di uno dei tanti pixel che formavano una scritta grigio scuro, sullo schermo. Una scritta in caratteri ASCII, che l'OS comprendeva solo perchè...
Alla fine, ogni byte prima o poi deve fare shutdown. Oggi è il turno del mio byte. Domani potrebbe capitare a voi. L'importante è che il GC faccia piazza pulita dei bytes giusti e non di quelli sbagliati. Nelle mie storie racconto sempre di bytes che provano emozioni: sappiamo tutti che questo non può rispondere a verità, ma a me piace pensare il contrario. Se io fossi un byte, oggi sarei inquieto, ma credo sia normale, giusto? Good coding a tutti, e buon weekend!
Bello, questo mi piace, bravo Igor. :-) Dedicato a Cisternino e a tutti quelli che credono che in fondo il pallino del gioco ce lo hai sempre in mano tu. Buona fortuna, a tutti. I più cinici pensano che l'alba sia un momento come qualsiasi altro che dipinge la nostra giornata, nulla di più e nulla di meno. Il fatto che in quel momento sorga il sole, per loro non significa nulla. Durante l'alba il sole sorge, a mezzogiorno raggiunge lo zenit, e al tramonto il sole...tramonta. E allora? Non era di questa idea lo sviluppatore, che quel...
A quell'ora del giorno, il bus era silenzioso. Fino a qualche minuto fa, la CPU era stata piuttosto impegnata, dopo l'attivazione del processo VirtualDub.exe che aveva dovuto comprimere in DivX uno stream video di quasi 10 minuti, corrispondenti a qualcosa come 13.500 frames. L'OS aveva capito fin da subito che si trattava di un ennesimo Video OT del Venerdì, che il suo utente produceva, puntuale, ogni settimana: senza dirgli nulla, aveva aumentato di qualche punto la qualità del codec DivX, in modo tale da produrre un video migliore. Lo stream su file era stato leggermente più grande, ovviamente, ma il...
Sebbene avesse poco più di 40 anni, lo scienziato si sentiva stanco. E vecchio, soprattutto. Era a casa sua, sdraiato sul suo divano preferito, in salotto, davanti al camino le cui ceneri emanavano un bagliore rossastro che lo rassicurava. Ma lui si sentiva tutto fuorchè rassicurato. L'orologio segnava le 3 del mattino, e fra poche ore sarebbe dovuto andare in ufficio, e lo aspettava una giornata pesante.
Lo scienziato sorseggiava lentamente un bicchiere di amaro dei trulli, che gli bruciava in gola e gli lasciava in testa un torpore indefinito. Si sentiva stanco davvero, e non riusciva a capire se fosse...
Il byte non aveva mai capito cosa fosse il natale. Da quando il sistema era stato avviato, (2 anni, 5 mesi, 11 giorni, 22 ore, 00 minuti, 00 secondi fa), il byte aveva sentito parlare del natale, ma non ne conosceva il significato reale. Se lo immaginava scritto con la 'n' minuscola. Non che i byte sappiano scrivere, sia chiaro, solo che nella sua rappresentazione interna il primo carattere era espresso come 0x6E, il codice ASCII della 'n' minuscola, appunto. Gli avevano spiegato che il natale era un evento, una festa che ricorreva ogni anno, come fosse una sorta...
All'inizio del tempo, nacque il byte. Il byte era solo, e le sue capacità di calcolo erano estremamente limitate: tutto ciò che poteva fare era spostare o sommare i suoi 8 bit interni, seguendo le logiche impartite. Non aveva altri bytes con i quali accoppiarsi, con i quali metter su array, o strutture ancora più complesse come gli oggetti. Poteva solo contare da 0x00 a 0xFF in qualche frazione di secondo, ma non aveva alcuno scopo, e perciò smise presto di farlo. Ma poi - con il passare del tempo - nacquero altri bytes accanto a lui. byte[0], il progenitore, cominciò a sentire...
Questo è il mio ultimo racconto sui bytes pubblicato qua su UGIdotNET. Il mio byte ha trovato casa, finalmente, per la gioia di Lorenzo e di qualcun'altro. Ve lo farò sapere, comunque, così chi è interessato può continuare a leggermi. Questo breve racconto prende il via da una dorsale Internet e raggiunge un sistema desktop, e tutti i numeri citati sono multipli di due. Mi sono divertito, spero faccia rilassare anche voi. :-)
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Lo stadio era gremito di gente, che stava in silenzio, rapito dalle performance delle due giocatrici. Il sole era caldo, l'arrivo dell'estate si stava facendo sentire, e parecchi bambini tra il pubblico sorseggiavano una bibita fresca per alleviare la calura. Questo però non impediva loro di disturbare i genitori, ogni tanto. Sul campo, Anna scattò improvvisamente a sinistra, seguendo d'istinto la traettoria della pallina da tennis che si stava spostando verso di lei. Era stanca, l'incontro durava da quasi un'ora ormai, ma non aveva nessuna intenzione di mollare. I primi 2 set si era conclusi a suo favore, ma sapeva...
In un sistema con 1Gb di memoria RAM abbiamo 1.073.741.824 indirizzi di memoria diversi (da 0x00000000 a 0x40000000). Se considerassimo la distanza tra una cella e l'altra pari ad un nostro chilometro, questo range di indirizzi coprirebbe una lunghezza pari a 1.073.741.824 chilometri, equivalenti a ben 26.793 volte la lunghezza dell'equatore terrestre.
Il byte sognava di viaggiare. Era nato qualche centinaia di miliardi di cicli di clock fa in una cella di memoria ai margini del sistema, in una di quelle celle che non erano mai state utilizzate. Il byte sapeva di avere poche speranze di poter partecipare attivamente al lavoro dell'OS: probabilmente sarebbe servito solo...
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